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Nei piccoli Comuni i conti non tornano. Il ''caso'' Lentella.

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Lentella - Cosa sono 25mila euro a fronte di finanziamenti cospicui come i 25milioni di bloccati dal governo Berlusconi per il completamento della Diga di Chiauci? Briciole, probabilmente. Se non fosse che per qualche piccolo Comune del nostro comprensorio sono vitali e farne a meno equivale a ridurre i servizi essenziali alla cittadinanza. Una logica che il sindaco di Lentella Carlo Moro, per fare un esempio, rifiuta. Prendiamo lui come esempio perchè è di questi giorni la notizia che Moro ha rinunciato completamente alla sua indennità di carica per far ''quadrare i conti''. In pratica, per fare il sindaco il primo cittadino di Lentella lavorerà gratis. Moro, ci è giunta notizia che il suo Comune ha qualche difficoltà nel chiudere, entro fine mese, come da prassi, il bilancio di previsione 2009. Come mai? E' una situazione molto delicata, quella relativa alle casse comunali di Lentella, che pagano un caro prezzo per la politica economica imposta dal Governo centrale. Abbiamo subito un taglio del 50% sui trasferimenti per quanto riguarda il rimborso Ici sulla prima casa e sugli accertamenti dei fabbricati rurali, a fronte di un recupero di circa 650 euro, lo Stato ce ne ha ridotti 11.500. Come se non bastasse ci sono stati tolti 5.500 euro per la riduzione dei costi della politica. Ora, vi lascio immaginare cosa significhi, per noi che tutte le mattine dobbiamo fare i conti con i centesimi, una riduzione di trasferimenti superiore ai 25.000 euro: può sembrare una cifra ridicola, per noi è di vitale importanza. E' per questo motivo, dunque, che ha deciso di ridurre la sua indennità di sindaco? Ovviamente. L'alternativa sarebbe quella di ridurre i servizi ai cittadini, che già i piccoli Comuni come il nostro erogano in maniera non sufficiente, limitandosi a quelli essenziali. Non sia mai detto che a pagare il prezzo delle scelte non oculate del Governo siano i nostri cittadini. A loro, semmai, cerchiamo di non far pesare la situazione e così io faccio a meno della mia indennità di carica che, essendo lavoratore dipendente, è di 330 euro netti, e dal 2010 tutti gli amministratori rinunceranno alla loro indennità. Da tenere presente che gli assessori percepiscono circa 40 euro mensili, questo è il costo della politica del Comune di Lentella. La cifra esatta della social card di Tremonti. Con la differenza che lei e i suoi assessori non siete i ''nuovi poveri'', ma amministratori che lavorano per il bene della cittadinanza, devono garantire ad essa dei servizi lottando ogni giorno con nuovi tagli e lo stesso devono far quadrare i conti. Sindaco, ma chi ve la fa fare? Beh, intanto c'è da dire che non ho scelto di candidarmi a sindaco per poter diventare ricco, né per avere dei privilegi. È normale che io e la mia squadra di governo siamo stati animati innanzi tutto dall'amore per il paese e, mi permetta, dalla convinzione che potessimo fare qualcosa di concreto per farlo crescere. E, visto che si parla tanto di privilegi dei politici, vorrei far notare che in Italia ci sono moltissimi amministratori che svolgono il proprio ruolo gratis perchè convinti di farlo per gli interessi dei cittadini e non dei propri, consapevoli che il loro mandato è una missione e non un lavoro da cui ottenere profitti. Ma per risolvere questa impasse in cui versano i piccoli Comuni come il suo lei cosa proporrebbe? Intanto ho una proposta per il ministro Brunetta: se è vero, come lui sostiene, che nella pubblica amministrazione ci sono troppi dipendenti ''fannulloni'', perchè non li mandiamo a lavorare in questi piccoli Comuni? Il nostro, in quanto ad organico, è sottodotato: una segretaria comunale 2 giorni a settimana, un vigile urbano 2 giorni a settimana, un tecnico comunale per 4 ore settimanali e sono tutti servizi basilari per un Comune, ma più di questo non possiamo permetterci. E poi ci vorrebbe maggiore consapevolezza da parte del Governo centrale, troppo impegnato a discutere di grandi temi senza accorgersi che politica, ed economia, si sviluppano dal basso, partendo dalle piccole realtà, che comunque, non dimentichiamolo, contribuiscono ad eleggere i parlamentari. Ed a questi chiederei di ridursi gli stipendi, per poterli ridistribuire sul territorio, trasferendoli ai piccoli Comuni che, con poche decine di migliaia di euro, ogni giorno riescono a fare miracoli. Ecco, per loro quei soldi pagano dei privilegi, quindi dei ''di più'', a noi amministratori di piccoli paesi potrebbero permettere di soddisfare le importanti richieste, spesso basilari, dei nostri cittadini. Floriana Riggio
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