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E' IN CRESCITA IL LAVORO IRREGOLARE NELLE AZIENDE DELLA PROVINCIA DI CHIETI: DIFFUSI I DATI DEI CONTROLLI NEL TERRITORIO

redazione
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La serie di controlli della Direzione provinciale del Lavoro nel corso dell'anno appena trascorso fa emergere un quadro piuttosto preoccupante sulla crescita del lavoro irregolare nella provincia di Chieti dove peraltro si è registrato anche un incremento del 40 per cento delle richieste di trasformazione dei contratti a tempo indeterminato in part time. ''La realtà che emerge - commenta il direttore Giovanni De Paulis - è che esiste una quota di lavoro sommerso anche se in provincia di Chieti non vi sono situazioni di economia totalmente sommersa. Quanto alla sicurezza nei luoghi di lavoro tantissimo c'è da fare. La nostra attività - prosegue De Paulis - si esplica principalmente nel settore delle costruzioni avvalendoci di una forza ispettiva che nel 2008 è arrivata a quota 30 unità, compresi tre militari del nucleo ispettivo lavoro dell'Arma. Auspichiamo però una maggior impegno da parte di altre istituzioni quali la Asl sul fronte della prevenzione''. Un po' di cifre: nel 2008 la Direzione provinciale del Lavoro di Chieti ha controllato 1.700 asiende delle quali 534 sono risultate irregolari. Sono stati trovati in posizione irregolare 935 lavoratori di cui 40 extracomunitari e 8 minori. Gli occupati totalmente in nero sono stati 323. Le sanzioni pecuniarie irrogate ammontano a 3.521.452 euro. Quarantaquattro le ditte sospese in quanto occupavano oltre il 20% dei lavoratori in nero. Numerosi i controlli, anche presso grandi aziende, in materia di orario di lavoro e riposi. L'attività ha riguardato in particolare oltre 600 lavoratori. Incisiva anche l'attività svolta per il disconoscimento di contratti di lavoro autonomo, in prevalenza di collaborazione a progetto, che dissimulavano veri e propri rapporti di lavoro subordinato.
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