Il progetto di “Miglioramento, riqualificazione e potenziamento opere di urbanizzazione”, nell’ambito del quale nella Villa Comunale sono previsti “Il miglioramento della viabilità pedonale con la sostituzione e la realizzazione della nuova pavimentazione” e il “Rafforzamento e miglioramento del verde pubblico con il taglio dei pini pericolanti e esistenti e la piantumazione di nuove alberature più idonee al contesto di intervento e meno pericolose per la pubblica incolumità” ha due obiettivi: migliorare la fruibilità per i cittadini della villa comunale ed evitare rischi derivanti dalla presenza di alberi pericolosi.
A nostro avviso tali obiettivi devono essere inseriti in un piano che in maniera organica abbia uno sguardo complessivo sul verde pubblico del nostro Comune: centro urbano e rione marina, che non può prescindere dalla estensione e adozione di un “Regolamento del verde urbano” per una corretta applicazione anche a San Salvo della Legge N. 10 del 14/01/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.
Proprio questa legge all’articolo 7 prevede la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate che rivestono un particolare pregio anche storico e culturale, caratteristiche queste ultime che possono essere sicuramente attribuite ai pini della Villa Comunale di San Salvo.
La Convenzione Europea del Paesaggio propone una definizione di paesaggio per estensione della quale si può affermare che i luoghi caratteristici nei quali una comunità vive vengono percepiti come un’espressione unica e irripetibile dei fattori umani e naturali che hanno contribuito a costruirli.
La percezione di tali luoghi è oggettiva, ma nello stesso tempo soggettiva: infatti ciascun cittadino ha una propria percezione legata a fattori culturali, a ricordi, emozioni, sensazioni.
Anche la collettività ha la propria percezione che la fa identificare spesso con quei luoghi tanto da diventare essi degli elementi identitari di quella comunità come è l’attuale immagine della Villa Comunale di San Salvo.
Per le suddette considerazioni e nel rispetto del patrimonio identitario legato a questo luogo e alla sua immagine attuale, sarebbe opportuno, prima dell’avvio del progetto proposto che modifica in maniera radicale il bene comune “Villa Comunale”, coinvolgere la stessa comunità e raccoglierne esigenze e aspirazioni rispetto alla SUA Villa Comunale.
Tale passaggio è stato completamente disatteso, anzi il progetto non è stato nemmeno posto all’attenzione del Consiglio Comunale, ambito nel quale tutte le componenti politiche hanno diritto a esprimersi. Arrivare a una proposta progettuale condivisa e accettata da tutta o quasi la comunità cittadina è la strada da seguire per dare alla comunità un luogo di incontro, di intrattenimento e di svago che sente suo e con il quale torna a identificarsi.
Il progetto, già dal titolo, parla dei pini della Villa Comunale come degli elementi di pericolo. In merito a questa pericolosità, oggi esistono metodi diagnostici, sia analitici che strumentali, che possono oggettivamente dire se un albero costituisce pericolo a causa della sua stabilità e, nel caso fosse una fonte di pericolo, prima di procedere alla sua eliminazione, occorre fare ogni sforzo tecnico per salvarlo coniugando naturalmente gli aspetti estetici e di fruibilità della zona interessata con quelli economici.
Non si può decidere solo con l’osservazione, seppur attenta e supportata dall’esperienza, se una pianta di alto fusto di oltre quarant’anni possa essere a rischio di caduta o meno.
Non ci risulta che sia stata incaricata una ditta specializzata o che siano state eseguite tali indagini.
Per la verifica della stabilità, per esempio, sono molto efficaci i metodi induttivi attivi (trazione controllata) o passivi (sensori di movimento).
In merito al problema del dissesto delle betonelle del pavimento non si è assolutamente preso in considerazione l’innalzamento del piano di campagna (di calpestio), ricoprendo le radici corda (quelle superficiali che sviluppano i noduli responsabili del dissesto) con miscele di sabbia e ghiaia più o meno stabilizzate.
Sicuramente le problematiche evidenziate nella relazione tecnico-agronomica sono vere; la soluzione proposta però (sostituzione dei pini con altre essenze) non è stata posta a confronto con altre, che invece prevedono la conservazione delle piante di pino esistenti o almeno di quelle che non comportano nessun rischio e per le quali possono essere adottate opportune strategie di controllo delle radici.
Infine una considerazione sulle essenze che dovrebbero sostituire l’attuale alberata di pini:
a pagina 17 della relazione tecnico-agronomica, si parla di messa a dimora di essenze che rappresentato (?) e valorizzano l’area di progetto privilegiando quelle locali (!).
Ora, definire locali essenze quali: la magnolia, la paulownia, l’ippocastano e il mirabolano sembra francamente eccessivo. Tali specie pongono, invece, problemi riguardo i loro fabbisogni idrici che, unitamente all’altro elemento proposto, il prato inglese, e alle mutate condizione meteo-climatiche, hanno un’incidenza sicuramente negativa sui consumi idrici.
Alla luce di tutto ciò si chiede di fermare l’abbattimento previsto delle piante e cominciare un percorso nuovo, che parta, come già detto, dall’adozione di un regolamento comunale per il verde pubblico e si concluda con una pianificazione organica di tutte le aree verdi di San Salvo, senza trascurare il quartiere della Marina.
Ricordiamo al Sindaco e alla Giunta del Comune di San Salvo che il Regolamento del Verde Pubblico giace dimenticato in un cassetto del Comune da almeno 8 mesi, mentre Determina e Delibera di Giunta circa i lavori nella Villa Comunale datate 4 giugno recano una relazione tecnica datata 31 maggio 2021. Non ci spieghiamo come mai in soli 4 giorni si sia deciso in solitaria lo stravolgimento così radicale ed estremo di uno dei nostri luoghi del cuore più cari, unico polmone verde del centro cittadino.
Il Comitato Civico Ambientalista di San Salvo