Era esattamente cinque anni fa quando, con qualche esitazione, pubblicai su questa piattaforma alcune mie riflessioni circa il ventilato dialogo che in vista delle votazioni comunali a San Salvo le varie formazioni vicine al centrosinistra stavano cercando di imbastire (leggi).
All’epoca il ‘Laboratorio politico-culturale San Salvo Democratica’ aveva convocato per il 17 settembre una pubblica assise per dibattere su Idee e progetti - Amministrative San Salvo 2017 - Un’altra città è possibile.
Partecipai con molta fiducia all’incontro, ma alla fine mi convinsi che l’unica ad avere ragione era la celebre Noemi quando cantava: “Sono solo parole”.
Una settimana dopo decisi di tornare sull’argomento per stigmatizzare la polemica che stava vistosamente agitando ‘maggioranza’ e ‘minoranza’ locali (si parlava dei “quattro gatti” presenti alla citata assise del 17 settembre 2016) nei confronti delle quali mi vidi costretto a prendere le distanze (leggi).
Finì che le elezioni le stravinse il centrodestra, con la riconferma quasi plebiscitaria della sindaca uscente.
Torniamo all’attualità: sono passati cinque anni, ma i sansalvesi, appartenenti o vicini al ‘Centrosinistra’ (qualcuno se ne ritiene addirittura legittimo rappresentante se è vero che testualmente scrive e pubblica “La nostra porta è aperta”) sono ancora lì a dire di volere una sempre più improbabile Unità… che mi ha ricordato certi versi del sommo poeta:
Unità… “va cercando ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”
“Secondo me”, però, a San Salvo non c’è proprio nessuno che “vita rifiuta” e nemmeno disposto a imparare dai precedenti, impegnato invece nella vana ricerca di una ventilata Unità “ch’è sì cara”… ma irraggiungibile.
Con i sentiti ringraziamenti della concorrenza.