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Una firma per tagliare i privilegi della politica. Rapagnà rilancia l'invito agli elettori

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Il movimento Città per Vivere d'Abruzzo invita gli organi di informazione a “sostenere” con più forza, “pubblicizzare e dibattere” nel merito e nei contenuti la raccolta delle firme in atto in abruzzo per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare tesa ad ottenere un effettivo “taglio” del costi e degli sprechi della politica e lo scioglimento degli “enti strumentali” della Regione, in quanto “iniziativa istituzionale” prevista dallo statuto regionale e dalla Costituzione. Riducendo del 50 per cento le spese “non obbligatorie” si risparmiano circa 150milioni di euro, per un totale di 750milioni euro nell'arco dei prossimi cinque anni di legislatura. Sciogliendo i consigli di amministrazione e tagliando buona parte degli enti strumentali, società partecipate e controllate della regione, delle province e dei comuni, si risparmierebbero altri 70milioni di euro. Si chiede al Consiglio regionale ed ai gruppi consiliari di “adottare” ed approvare la proposta di legge di iniziativa popolare, con la quale si stabilisce la riduzione del 50 per cento di compensi, rimborsi, indennità, diaria mensile e assegno vitalizio per i consiglieri regionali, la abolizione di consulenze, incarichi, collaborazioni, contributi e finanziamenti a pioggia e la riduzione e lo scioglimento degli enti strumentali della regione abruzzo. Alcuni dei costi annuali riguardano, rispettivamente: · le indennità ordinarie dei consiglieri regionali; · i compensi aggiuntivi attribuiti ai due Presidenti del Consiglio e della Giunta, ai vice presidenti del Consiglio e della Giunta, ai capi-gruppo consiliari, ai componenti ufficio di presidenza, presidenti, vice-presidenti e segretari Commissioni consiliari; · i rimborsi spese per tutti i consiglieri regionali, i rimborsi chilometrici e le indennità di presenza. Le firme si raccolgono presso gli uffici anagrafe ed elettorale e presso i segretari dei principali comuni abruzzesi: i cittadini possono firmare tutti i giorni feriali in orario di ufficio e muniti di un documento di riconoscimento.
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