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Come i videogiochi possono influenzare positivamente le proprie skill da programmatore

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Mettersi davanti a una console da gioco dopo una giornata stressante può essere un modo per rilassarsi e per stare in compagnia, ma forse non tutti sanno che tantissimi innovatori del mondo tecnologico hanno preso spunto proprio dal mondo del gaming per mettere in atto quelli che sono diventati dei veri e propri fenomeni di massa in grado di influenzare pesantemente le nostre vite. Ed è difficile trovare qualche esperto di programmazione, o aspirante tale, che non usi o non abbia usato i videogiochi per accrescere la proprie skill essenziali per la professione che si mettono al servizio della preparazione tecnica acquisita attraverso percorsi formativi come quelli offerti dai corsi di coding aulab, delle vere full immersion nel mondo del coding in grado di costruire delle basi solide attraverso lo studio dei principali linguaggi di programmazione, da sfruttare nel mondo del lavoro.
Cerchiamo di scoprire quali possono essere gli effetti positivi del gaming nelle skill che fanno parte del bagaglio professionale del programmatore. 

Capacità di analisi

Si tratta di un aspetto che caratterizza l’operato di qualsiasi tipo di programmatore. I giochi di strategia predispongono ad affrontare i problemi e ad organizzare il proprio lavoro nella maniera più lineare ed efficiente possibile. Ci si chiede se questo tipo di skill sia in qualche modo innato o se possa essere allenato, grazie appunto ad attività accessorie. Si pensi ad esempio ai bambini che, pur non avendo esperienze e substrati formativi, riescono a districarsi meglio di altri nella gestione di tutti gli step che caratterizzano l’esperienza ludica. Difficile dare una risposta, ma in linea di massima si può dire che la pratica continua aiuta comunque a migliorare determinate capacità. 

Capacità cognitive

Uno degli effetti indubitabili dei videogiochi è quello legato all’aumento dell’attenzione selettiva, ossia quella che permette di concentrarsi sugli aspetti essenziali e di applicare quindi un filtro per escludere quelli superflui. A livello pratico questo tipo di capacità può rivelarsi utile durante la scrittura dei codici o mentre si cerca di correggere un errore al loro interno. Un uso efficiente delle proprie capacità cognitive permette di ottimizzare la produttività, evitando di perdere tempo in aspetti poco rilevanti ai fini del raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Problem solving

Durante lo svolgimento di un gioco è necessario prendere delle decisioni che determinano il prosieguo dello stesso, e che allo stesso tempo devono fare i conti con il superamento di determinati ostacoli. Un percorso non dissimile da quello di un coder, sempre alle prese con problematiche di varia natura da risolvere se si vuole procedere col processo creativo. In tal senso, avere un certo tipo di flessibilità mentale permette di osservare i problemi da varie angolazioni e di affrontarli quindi usando approcci diversi e se vogliamo creativi, senza fossilizzarsi su quella che in prima analisi pare essere la strada giusta. Un buon programmatore dovrà avere delle capacità che gli permettano di far fronte alle sistematiche battute d’arresto connaturate al processo creativo, in modo da evitare di perdersi in uno stallo che ne pregiudicherebbe la produttività.

Lavoro di squadra

La programmazione è fatta di interazioni tra membri dello stesso team che lavorano con un obiettivo comune da raggiungere sfruttando nel migliore dei modi le capacità di ciascun professionista e le risorse che si hanno a disposizione. Tantissimi giochi, in maniera del tutto analoga, richiedono uno sforzo di squadra per riuscire a proseguire nell’avventura ludica e per superare le mille difficoltà che la contraddistinguono. Si tratta a tutti gli effetti di vere e proprie palestre in cui ci concentrano stress, impegno e strategie finalizzate al raggiungimento del risultato finale che non sarà mai responsabilità o merito del singolo, ma dell’intera squadra. 

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