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Autovelox imboscati, il Comitato Pro-Trignina si rivolge alla Procura

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AUTOVELOX 'imboscati' sulla Ss 650, il Comitato Pro-Trignina si rivolge alla Procura. Nei giorni scorsi l'assemblea del Comitato spontaneo ha dato mandato al presidente Antonio Turdò di formalizzare l'inoltro di un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Vasto contro il malvezzo, ancora in uso, di rendere poco visibili le apparecchiature di controllo della velocità sulla fondovalle Trigno. E' lo stesso Turdò che conferma la notizia: "Certo, il Comitato, all'unanimità, mi ha invitato a consegnare un esposto denuncia sulle varie lacune di ordine amministrativo e comportamentale in ordine ai servizi di controllo della velocità sulla Trignina. Solo per fare un esempio, i vigili urbani prima comunicano un calendario e poi non lo rispettano, modificando gli orari e i giorni dei controlli, e soprattutto continuano, ancora oggi, a nascondersi. E' giunto il momento di fare chiarezza, piena luce su tutta questa vicenda che va avanti ormai da troppi anni. - aggiunge il combattivo presidente - A nome dei cittadini e degli automobilisti chiediamo che dal Tribunale arrivi un'ondata di giustizia contro i vampiri della Trignina che da anni succhiano il sangue a chi percorre l'impostante arteria stradale, magari per lavoro". Turdò, che segue la vicenda autovelox in ogni suo dettaglio, intende anche replicare alle dichiarazioni fornite dal sindaco di San Giovanni Lipioni, Angelo Di Prospero. "In relazione alle notizie fornite a mezzo stampa da parte del sindaco Di Prospero, il quale dichiara che il suo comune ha sempre assunto un comportamento legale, mentre altri comuni hanno effettuato transazioni e sconti, paventando chiaramente una disparità di trattamento dei cittadini di fronte alla legge, - tuona Turdò - il Comitato Pro Trignina chiederà alla Procura della Repubblica di Vasto che sia svolta una indagine capillare sulle eventuali truffe, malversazioni e ammanchi alle casse comunali. Chiederemo inoltre che sia fatta chiarezza sull'utilizzo delle somme percepite dal 2002 ad oggi in relazione all'obbligo di legge della spesa per il miglioramento stradale". Un'altra questione di cui sarà investita la Procura della Repubblica attiene l'affitto delle apparecchiature utilizzate per i controlli. "Si vuole sapere se è corrispondente al vero che alcuni comuni della vallata, pur avendo il 'Velomatic 512' acquistato, lo tengono nel deposito comunale e usano invece quello in affitto.- aggiunge il presidente - Vogliamo sapere quanti milioni di euro di percentuale ha incassato la società di gestione dell'autovelox e se, come pare, questo utilizzo non rappresenta un danno erariale per le casse comunali e se quindi non debba intervenire la Corte dei Conti e far 'ricacciare' questi soldi agli amministratori locali". In chiusura il presidente del Comitato annuncia che presto incontrerà i Prefetti di Chieti e Campobasso per consegnare loro le oltre diecimila firme raccolte in questi mesi contro le imboscate degli autovelox sulla Trignina. La guerra continua.
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