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Un'ordinanza contraddittoria

Un divieto doppiamente disatteso

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L’ordinanza n. 54 assunta dalla “Città di San Salvo” in data 13 scorso aveva previsto e reso pubblico il divieto di sosta “CON RIMOZIONE” lungo il percorso della “processione del venerdì santo”; divieto previsto dalle ore 00:00 alle 24:00 del giorno 15. 

Una successiva edizione della stessa ordinanza aveva invece limitato il divieto dalle ore 16:00 alle 24:00.

Una decisione affrettata? Un errore materiale? Un reclamo di questa o quella categoria? Non importa, può succedere.

Quello che invece “secondo me” è ben più grave (a prescindere dal doppio utilizzo di personale addetto a stampa e diffusione dei relativi comunicati) è la mancata rimozione delle auto che di fatto hanno contravvenuto al divieto, come certificano alcune foto diffuse da questo stesso portale. 

A questo punto, come avrebbe detto l’indimenticabile Antonio Lubrano, “la domanda sorge spontanea”. Se non si è in grado di predisporre e rendere operativo il servizio di rimozione auto, perché prevederlo? Si è così verificata “secondo me” una doppia inosservanza dell’ordinanza: la prima da parte di quegli automobilisti che hanno ignorato il divieto, la seconda a causa dell’inerzia del servizio pubblico che non ha rimosso le auto in difetto. 

Sempre “secondo me”, l’aspetto più grave della vicenda è rappresentato dal messaggio subliminale che l’utente è indotto a elaborare dalla predetta inerzia: violare un divieto è sempre possibile, specie quando il controllore dimostra di non sapere, non volere o non poter controllare.

Romolo Chiancone


 

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