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"L'ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio"

Sinistra Italiana e Europa Verde: insieme alle Politiche 2023

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"Non esiste una transizione ecologica senza una transizione sociale", dice Marlene Pernstich, portavoce Verdi del Sud Tirolo, zoccolo duro elettorale ecologista; cita Alex Langer - dirigente di Lotta continua, poi fondatore dei verdi, intellettuale e attivista che se n'è andato troppo presto - e la sala del Nuovo spazio nazionale di Roma applaude forte. Rossi dentro e verdi fuori, come i cocomeri: "Sono belli e buoni, mica ci vergogniamo", sorride Angelo Bonelli; o per riprendere le parole di Nicola Fratoianni, "l'ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio, ma anche la lotta di classe senza ambientalismo non funziona". Così alle Politiche del 2023 Sinistra Italiana ed Europa verde andranno assieme, nel centrosinistra; non c'è il nome della lista né il simbolo, solo il titolo dato all'iniziativa ('Nuove energie') ma un sondaggio commissionato all'Agenzia Quorum e presentato oggi fa ben sperare i promotori, perché parla di un potenziale del 12,8 per cento, partendo da uno zoccolo duro del 4,4 per cento.
Verdi e sinistra, alchimia non nuova
L'alchimia elettorale in realtà non è nuovissima: nel 2008 ci fu la Sinistra arcobaleno, nel 2009 Sinistra e Libertà, nel territorio le liste civiche tirate su con sensibilità e storie simili sono state sempre numerose. La cosa nuova, forse, è l'ambizione dichiarata. "Vogliamo governare e il ministero della Transizione ecologica deve essere nostro", incita la platea Riccardo Rossi, sindaco di Brindisi. L'area è ben definita, appunto la sinistra del centrosinistra. La sfida è chiara, cioè prendere abbastanza voti per riuscire a contare negli equilibri interni alla campo largo o quel che sarà. Per farlo il tentativo è connettere le esperienze territoriali e allo stesso tempo prendere esempio o ispirazione da altre internazionali che hanno dimostrato come le ricette anche radicali possano conquistare ampi consensi, come Unidas Podemos dalla Spagna o la Nupes francese.

I temi sul piatto
"Non è vero che non c'è un'alternativa radicale e all'altezza dei conflitti e delle lotte che abbiamo davanti", dice il segretario di Si. Salario minimo, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, cancellazione dei contratti precari, una tassa sulle grandi ricchezze, la cittadinanza per chi è cresciuto in Italia, i temi sul piatto sono tanti. Ma per restare sul presente, anche la richiesta che l'Italia dia asilo politico ai rifugiati curdi ora minacciati dall'accordo tra paesi scandinavi e Turchia , la piena solidarietà a Julian Assange, contro gli extraprofitti delle società energetiche. Oltre ovviamente al pacifismo, senza retropensieri perché "noi nei nostri passaporti abbiamo scritto 'refused', in Russia ci andavamo per protestare contro i diritti calpestati delle comunità Lgbt o quando il regime di Putin faceva eliminare i giornalisti sgraditi", spiega invece Bonelli.
Il messaggio a Letta
Del centrosinistra in generale si discute poco o nulla, la corsa dei 'cocomeri' non ammette distrazioni né a differenza della vecchia Sel l'investimento nella coalizione sembra fondativo. E infatti Bonelli manda un messaggio a Enrico Letta: "Le lezioni si vincono con il linguaggio della chiarezza, lo dico al segretario del Pd: Carlo Calenda parla il linguaggio della destra...".
Alla fine saluto con photo-opportunity sul palco, per ognuno mezzo cocomero in mano, per l'appunto: rossi dentro, verdi fuori.

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