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San Salvo non è…

Le riflessioni di Francesca Torricella (Cambiamo San Salvo)

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Si spengono i riflettori sul palcoscenico, termina la scena: nelle orecchie echi di voci e di promesse da mantenere e rispettare, risonanze di dubbi e perplessità: si accendono ora, le luci su una città invisibilmente e visibilmente divisa a metà: in termini letterari si potrebbe definire “viscontianamente dimezzata”, forse perché l’uomo si sente tale, o forse perché la totalità venga considerata un miraggio. 

“Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse‚ stupide come l’ aria ; credevo di veder tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso‚ e te l’auguro, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo ‚ ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine‚ perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.” 

La villa “Comunale”, riflette, come in uno specchio, tra le lastre di vetro offuscate di una barca che affonda, questa nostra realtà divisa, l’altra metà riporta la scritta “San Salvo e un’estensione cementata dotata di panchine spigolose bicolore: dunque, metà villa di centro sinistra, l’altra metà di centro destra. Il popolo chiede aiuto, affinché la barca non affondi nel mare, dove il popolo non si lasci affondare, come una certa logica di retorica totalitaria, ma chiede da tempo, una mano di aiuto e di salvezza. Pini marittimi da un lato, paulonie dall’altro, anche gli alberi, scontano colpe nella loro innocenza, discriminati e uccisi, come non avessero sentimenti, come fossero ignari testimoni della città. Così non abbiamo imparato il rispetto per ogni singola creatura vivente come il sommo poeta Giacomo Leopardi ci ha insegnato. D’altronde come recita il filosofo Popper “ il potere, in una democrazia, ha bisogno di essere controllato”. 

La società aperta civile e pacifica, è una società dove si è liberi di manifestare un atteggiamento critico e rispettoso. In questo giardino, così suddiviso, si struttura un nuovo “Governo”, ut oculi viene spontaneo pensare come la sua ripartizione, poco democratica, sia espressione del potere che rappresenta: ci si mette al servizio dei cittadini a mero scopo di lucro, accentrando in un’unica persona diversi assessorati e più incarichi. In difesa gratuita del nostro paese, per fare capo alle ferite dilaganti e mai rimarginate causate dalle discriminazioni sociali di una società malata da sindromi da piedistallo e fanatismi che denotano solo apparenza, e rispettando i criteri della trasparenza della pubblica amministrazione, chiediamo, all’Amministrazione nascente, quali siano stati i criteri di ripartizione adottati per l’assegnazione delle suddette competenze, e si fa appello all’intera amministrazione affinché con coscienza e diligenza venga in ogni modo rispecchiata in toto, la volontà popolare secondo i numeri di voti riportati da ciascun candidato e che gli incarichi vengano suddivisi e ripartiti in modo equo tra più persone facendone i nomi, in modo che i cittadini sappiano a chi rivolgersi.

Purtroppo l’evidenza è che viviamo in un paese dove anche per scrutinare le schede elettorali, occorre la raccomandazione, dove vigono lotte di sopraffazione e sindromi schiaccia-
bottone, il conoscente di turno che corrompe gli uffici elettorali per un posto al seggio, ovviando l’etica di Kant e il lavavetri. E’ bene leggere ciò che normalmente viene taciuto perché sarà come ritrovarsi davanti ad uno specchio dove incontrare il nostro “Io” deformato, o si tace semplicemente perché così funzionano le cose, secondo canoni di errata “normalità” lasciando andare ogni scorrettezza all’inerzia e all’abbandono. Quando dicono “sei troppo onesto, non lo puoi fare…” parlano dei loro limiti, allora bisognerebbe dar vita alla rivoluzione. Poiché, talvolta, la legalità stessa autorizza a compiere malefatte, con professione. Poiché ci sono ladri autorizzati e non, la finezza dei primi, la iella dei secondi, certamente più genuini, ma anche più sfigati…

Il nostro movimento politico “Cambiamo San Salvo” è un gruppo di appassionati della politica che lavorerà fuori dalle istituzioni per il benessere della città per dimostrare fino in fondo che l’impegno e il tempo messo a disposizione del popolo è frutto di libera volontà, di disinteresse con lo scopo di ricostituire una politica credibile e sostenitiva, per ristabilire l’unione tra le varie disgregate coalizioni che vogliono sostenere la filosofia dell’integrazione e dell’inclusione dando vita ad una nuova società sana con sani e saldi principi morali. 

Ringraziamo gli elettori che seppure in minoranza ci hanno sostenuto, e il popolo di San Salvo tutto, vero sovrano della situazione. La scelta effettuata, nel segreto delle urne, dice molto di più di una semplice X scritta sulla voce del sindaco prescelto, dando un forte segnale di ciò che non va e andrebbe migliorato, e di questo noi politici ne abbiamo preso atto, per questo abbiamo deciso di sostenere questo lembo di terra, come parte secca, per irrorarla di vita e fiducia. Non siamo puri, ma umani e sotto l’egida delle imperfezioni, facciamo in modo che l’unione di tutte le forze politiche, con confronto, dedizione e cooperazione si adoperi per il bene e il benessere della collettività, per traghettare con passione questi altri 5 anni di amministrazione, non siamo i vincitori, ma vero vincitore è chi non si arrende, e continua con tenacia a seminare granelli di bene . Facciamo in modo che il mare sia
bene comune, che in spiaggia non ci siano gli isolati per disabili, ma che gli stessi possano andare ovunque in questo pelago da attraversare, che le passerelle siano praticabili a tutti e siano allungate fino a riva in modo che anche i diversamente abili possano toccare l’acqua simbolo di forza e vita. Che senso avrebbe lasciarli o costruirli solo per metà? Il centro storico riunisce ormai da anni i clienti dei medici e farmacisti, motivo principale per recarsi in centro… un centro per lo più vuoto e spopolato. 

Cambiamo San Salvo, è il nostro monito per tutti, rivolto a tutti, Cambiamo il termine Governare, con Cooperare, Cambiamo il modo di concepire la politica aprendoci all’altro, con lealtà, seppur nella debolezza degli errori, avendo il coraggio di affondare dinamiche distorte, per il bene dei cittadini, rinunciando anche al proprio. Restituiamo lavoro ai giovani. “Ogni casa è un mondo, ogni mondo un inferno”, recita un detto popolare, facciamo in modo che questi mondi siano vivibili per ciascuno di noi, siano più felici, siano colmi di speranze avverabili, ciò è possibile anche attraverso l’apertura al dialogo diretto col popolo, facendo in modo che le istituzioni ci mettano al corrente di quanto accade. Modifichiamo il termine Potere, con un termine più Mite e Cooperativo, ossia Organizzazione di una forza lavoro composta da esseri umani che si attiva per rendere più sana e solidamente strutturata una fetta di società che si pone sotto il nostro sguardo. Perché politico è sinonimo di missionario. 

Facciamo in modo che la vera cultura sia maestra e guida al timone, dei passi da compiere … ma soprattutto facciamo in modo che sia di tutti, consapevoli che in ognuno di noi esiste una componente di bene e di male in questa lotta da sopire. Un invito a tutti noi di evitare di volgere lo sguardo al passato che non produce frutti, se non quelli di imparare ad apprendere un insegnamento dagli errori commessi che non vanno ripetuti, altrimenti si incorre nella logica classica dei ricorsi storici vichiani, favorendo il gioco del gatto che si morde la coda, rotolando intorno a se stesso. Probabilmente abbandonare le dinamiche passate, sarà il primo passo verso una vera forma di cambiamento per recuperare una politica innovativa, affidarsi alla cultura, utilizzando forme di mediazione, poiché un politico deve saper essere anche un ottimo mediatore, utilizzare una linguistica che miri a trasparire il senso di bellezza che ci è proprio. 

Auguriamo un accurato lavoro al nuovo Sindaco che possa quanto meno riflettere e tenere conto di quanto riportato in queste righe, lasciando uno spunto di riflessione anche al popolo e alle altre coalizioni di centro sinistra compagni di questa esperienza elettorale. 

Francesca Torricella candidata Movimento Politico Cambiamo San Salvo

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