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Eolico a Castelguidone, vince la logica del denaro. Via libera all'installazione della wind-farm. L'opposizione annuncia disobbedienza civile

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CASTELGUIDONE - Quando la logica del denaro prende il sopravvento c'è ben poco da fare. Con otto voti favorevoli, quelli della maggioranza, e quattro contrari, dell'opposizione, il Consiglio comunale di Castelguidone ha autorizzato la realizzazione sul Colle San Vito, a poca distanza dall'abitato, di un mega impianto eolico da 22 Mw di potenza. La decisione è stata assunta nel corso di un'infuocata seduta dell'assise civica, più volte interrotta dalle grida del numeroso pubblico presente. E in almeno un paio di occasioni si è reso necessario l'intervento dei Carabinieri per riportare la calma ed evitare il peggio. Il sindaco Cicchillitti, che ha faticato a mantenere l'ordine in aula, ha cercato di giustificare la decisione assunta dalla sua maggioranza gettando sul piatto i trecentomila euro annui che entreranno nelle casse comunali in cambio della devastazione del sito di San Vito e del Monte. "L'impianto non produrrà altro impatto che quello visivo. - ha precisato il primo cittadino - In cambio ci sarà un ristoro immediato per i cittadini, con sgravi fiscali e opere pubbliche". Decisamente contraria al mega impianto l'opposizione. "E' allucinante pensare di piazzare undici torri, di quelle dimensioni, sull'unico sito di interesse naturalistico, storico e religioso del paese. - ha tuonato il capogruppo Gabriele Di Paolo - Tra l'altro si sta autorizzando questo 'capolavoro' senza il coinvolgimento della popolazione. Si porta in Consiglio una decisione presa in Giunta. Tre o quattro persone decidono di un'opera che cambierà radicalmente la vita dei residenti di Castelguidone, anche per le generazioni future". Ha rincarato la dose il consigliere Elvio Di Paolo: "Si approva la convenzione del progetto stipulata dalla ditta 'Ipoteusa Srl' che, dalla visura camerale, risulta inattiva, con un capitale sociale minimo, che non offre quindi le necessarie garanzie di poter realizzare un'opera così grande". Argomentazioni, queste ultime, che hanno colto di sorpresa lo stesso sindaco. Tre le mozioni presentate dalla minoranza: la scelta di un'altra localizzazione per l'impianto eolico; la riduzione del numero di torri; la sostituzione della clausola fideiussoria, prevista per il futuro smantellamento, con un più sicuro fondo vincolato da depositare nelle casse del Comune. Nulla da fare, proposte respinte, il progetto passa a maggioranza, perché i numeri ci sono, nonostante le dimissioni dell'assessore Linda Mancini, contraria all'eolico selvaggio. La questione però non è chiusa, perché i due comitati nati in paese e l'opposizione hanno annunciato azioni di protesta, fino alla disobbedienza civile.
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