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Strutture pubbliche per molti, ma non per tutti. Piluso nega uno stabile comunale alla studentessa scampata ai crolli a L'Aquila

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Strutture pubbliche del Comune concesse ad alcuni e negate ad altri. E' quanto accade a Schiavi di Abruzzo. Questi i fatti. Nei giorni scorsi uno stabile di proprietà del Municipio è stato concesso ad una giovane coppia del posto per una festa. E fin qui nulla di strano, anzi, l'amministrazione bene ha fatto a mettere a disposizione la struttura ai due giovani. Nelle scorse settimane, invece, una ragazza di Schiavi che ha chiesto l'utilizzo di uno spazio pubblico per una festa di laurea si è vista opporre un netto rifiuto. Balza all'occhio la disparità di trattamento ed è davvero difficile comprendere la motivazione che ha spinto l'amministrazione ad adottare 'due pesi e due misure', atteso che la gestione dei beni pubblici non può avvenire in maniera discriminatoria. Si tratta di strutture appartenenti alla collettività di Schiavi di Abruzzo, non certo a chi al momento riveste cariche pubbliche. La vicenda diviene ancor più incomprensibile visto che la ragazza in questione è la studentessa universitaria scampata miracolosamente ai crolli durante il terremoto a L'Aquila. La notte del sisma ebbe un presentimento e decise di dormire in macchina. Una decisione che le salvò la vita; la sua abitazione infatti crollò sotto le scosse del terremoto. Nelle scorse settimane la ragazza ha discusso la tesi di laurea all'interno di una tenda, come si vede nella foto pubblicata accanto. Proprio per festeggiare il traguardo universitario, tra l'altro raggiunto in una situazione del tutto particolare come quella che si vive in un ateneo praticamente sfollato, trasferito in una tendopoli, la neo-dottoressa si è rivolta all'amministrazione di Schiavi, nella persona di Luciano Piluso, chiedendo di poter utilizzare uno stabile in paese. Una festa tra amici, nulla di straordinario, nonostante l'eccezionalità della sua storia. E proprio il sindaco Piluso le ha detto 'no', sostenendo l'impossibilità di concedere una struttura pubblica per via di problemi legati, pare, alla inagibilità della stessa. Difficile credere che nessuna delle numerose strutture a disposizione del Municipio fosse agibile. E' noto, ad esempio, che il vano al piano terra in piazza Purgatorio, viene quotidianamente utilizzato dagli anziani del paese per attività ludico-ricreative. Alcune stanze della stessa struttura ospitano addirittura dei corsi di ballo, tenuti tra l'altro da un'amministratrice, una assessore del vicino comune di Castelguidone. Perché allora Piluso ha negato l'utilizzo di un bene pubblico ad una sua concittadina? Andando ad approfondire si scopre che il padre dell'interessata è stato candidato in una lista di destra, Voci Libere, che cinque anni fa si oppose a quella di Piluso. Non si tratterà mica di una discriminazione di tipo politico? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si 'azzecca'. Sicuramente Piluso, che amministra Schiavi dal 1985 ed è dunque un sindaco esperto ed avveduto, non mette in atto simili discriminazioni. I fatti però, non le opinioni, raccontano che uno stabile di proprietà del Municipio è stato concesso ad alcuni e negato ad altri. Saremmo lieti di ospitare su queste colonne la giustificazione di un tale opinabile comportamento.
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