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INSERIRE LA VERTENZA FLOVETRO NEL TAVOLO MINISTERIALE PER LA SAINT GOBAIN: LE RICHIESTE DEI RAPPRESENTANTI POLITICI DEL TERRITORIO

redazione
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Domani tornerà a riunirsi, presso il Ministero delle Attività Produttive, il tavolo di lavoro per la vertenza Saint Gobain, a fronte dell’annunciata stategia di quest’ultima di ridimensionare fortemente la sua presenza in Italia. Dalla trattativa, tuttavia, incentrata sul destino degli stabilimenti del gruppo francese in Italia, risulta incredibilmente esclusa la Flovetro di San Salvo, società partecipata al 50% da Saint Gobain e al 50% da Pilkington, che rischia di conseguenza la disattivazione del forno Float e, nel breve o nel medio termine, la chiusura dello stabilimneto di San Salvo con effetti che si rifletterebbero anche sulla produzione di Pilkington, in termini di gravi perdite di competività e di probabili riduzioni dell’organico. Con un intervento diretto presso il ministro Claudio Scajola, i consiglieri regionali Giuseppe Tagliente, Nicola Argirò, Antonio Prospero e Antonio Menna, i sindaci di Vasto, San Salvo e Cupello, Luciano Lapenna, Gabriele Marchese e Angelo Pollutri e il presidente del Patto territoriale Trigno-Sinello Mariotti hanno richiesto che nel tavolo di lavoro, al quale parteciperanno le rappresentanze del Governo, dell’Azienda e del Sindacato, si parli anche - in un quadro d’insieme riferito all’intero sistema produttivo nazionale del settore - di Flovetro di San Salvo. Tagliente, in particolare, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al ministro Scajola di tenere in debita considerazione Flovetro e di chiedere a Saint Gobain le ragioni della esclusione di questo stabilimento dalla trattativa in corso. È assolutamente verosimile – ha aggiunto - che la strategia dell’azienda francese sia quella di chiudere l’unità produttiva con la promessa di ripartire, con lo scopo recondito però di chiudere il sito di San Salvo e far così venir meno alla Pilkington le quote di cui ha necessità per soddisfare le richieste di mercato. Una strategia che si tradurrebbe non soltanto in perdita di posti di lavoro alla Flovetro, ma in riduzioni di organico nella stessa Pilkington”. Egualmente allarmanti le dichiarazioni rese da Nicola Argirò. “La vicenda Flovetro è fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio – ha dichiarato - perché mettere a repentaglio i 110 posti di lavoro “diretti” avrebbe cause negative sull’indotto e sui futuri piani di sviluppo Pilkington nel Vastese, frenando la crescita delle consociate Bravo e Primo con ripercussioni su nuove assunzioni. Al tavolo romano occorre chiedere che la vicenda Flovetro non sia esclusa ma sia parte integrante della trattativa Saint Gobain, considerato anche che l’investimento per il nuovo forno Float da 30 milioni è stato realizzato appena lo scorso anno”. Antonio Prospero, dal canto suo, ha aggiunto: “Alla trattativa in corso deve a questo punto necessariamente essere invitata anche Pilkington, partner in Flovetro, affinché si possa accertare se nulla osti alla sopravvivenza ed alla continuazione della Flovetro”.
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