Sogni sospesi, voci spezzate sono quelle delle donne afghane e delle altre loro sorelle che oggi vedono calpestati i loro diritti in tanti paesi del mondo, trattate come harami (figlie illegittime) nella loro stessa terra, eppure che continuano a non arrendersi e a gridare ancora al mondo il loro desiderio di libertà . Un piccolo pensiero rivolto a loro, per ricordare che ognuna di esse è un tesoro (lalli in لالی pashto).
Fiori di Kabul
I fiori non nascono più
nelle strade di Kabul
soffocati dalla polvere di chi ti ha strappato la libertà .
Il sole non splende più
sui tetti di Kabul
piovono sassi, giudizio capitale dei taliban.
Il nero mantello cade sulla terra
bagnata dalle lacrime delle tue madri
e ora anche dalle tue, lalli.
Il nero mantello copre il tuo peccato
di essere nata donna, lalli
ora sei harami della terra dei tuoi padri.
Dove sono i tuoi libri le tue penne?
Pieni di sogni, universi splendenti e accesi
sei solo una bambina inerme, lalli
ora sei come funambola nei tuoi pensieri sospesi.
Ma i tuoi occhi verde smeraldo
oltre la grata guardano ancora il cielo
immenso, come la tua forza, è il tuo stendardo.
Lalli, il tuo cuore non nascondere sotto il velo.
Perché i fiori torneranno a sbocciare
nelle strade di Kabul
e i tuoi sogni continueranno a volare
alti come gli aquiloni, nel cielo di Kabul.