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Fiori di Kabul

I giovani-issimi di Azione Cattolica e della Caritas Gerico sostengono il progetto #avvenireperdonneafghane

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Sogni sospesi, voci spezzate sono quelle delle donne afghane e delle altre loro sorelle che oggi vedono calpestati i loro diritti in tanti paesi del mondo, trattate come harami (figlie illegittime) nella loro stessa terra, eppure che continuano a non arrendersi e a gridare ancora al mondo il loro desiderio di libertà. Un piccolo pensiero rivolto a loro, per ricordare che ognuna di esse è un tesoro (lalli in  لالی pashto).

Fiori di Kabul

I fiori non nascono più 

nelle strade di Kabul

soffocati dalla polvere di chi ti ha strappato la libertà.

Il sole non splende più 

sui tetti di Kabul

piovono sassi, giudizio capitale dei taliban.

Il nero mantello cade sulla terra

bagnata dalle lacrime delle tue madri

e ora anche dalle tue, lalli.

Il nero mantello copre il tuo peccato

di essere nata donna, lalli

ora sei harami della terra dei tuoi padri.

Dove sono i tuoi libri le tue penne?

Pieni di sogni, universi splendenti e accesi

sei solo una bambina inerme, lalli

ora sei come funambola nei tuoi pensieri sospesi.

Ma i tuoi occhi verde smeraldo

oltre la grata guardano ancora il cielo

immenso, come la tua forza, è il tuo stendardo.

Lalli, il tuo cuore non nascondere sotto il velo.

Perché i fiori torneranno a sbocciare

nelle strade di Kabul

e i tuoi sogni continueranno a volare

alti come gli aquiloni, nel cielo di Kabul.

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