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Intervista a Luciano Cilli dopo la sua clamorosa estromissione dalla Giunta sansalvese

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San Salvo – Luciano Cilli non se lo aspettava. Lo dice più volte, lo ribadisce con amarezza e stupore. “Perché fino a poche ore prima dell’azzeramento della Giunta – dice – io e Gabriele Marchese eravamo stati insieme a visionare dei cantieri e davvero non potevo immaginare questo cambio di fronte e, soprattutto, con le motivazioni addotte, visto lo stretto rapporto di collaborazione e appoggio che esisteva tra noi”. Cilli, non se lo aspettava lei e non se lo aspettavano i cittadini di San Salvo, ma di fatto la sua estromissione dalla giunta Marchese c’è stata e a questo punto si sarà dato una spiegazione… Francamente sono ancora incredulo, anche perché le dichiarazioni di Marchese non hanno alcun fondamento. Lui ha dichiarato in pubblico che c’erano state delle frizioni, che io non godevo più dell’appoggio della maggioranza, con cui peraltro c’era una frattura. Non ritengo veritiera nessuna di queste dichiarazioni e lo dimostrano le centinaia di attestazioni di stima e solidarietà che ho ricevuto in questi giorni, appena è divenuta ufficiale la notizia della mia estromissione. Mi hanno chiamato in tanti, della maggioranza e della minoranza, così come hanno fatto moltissimi cittadini. Dunque non è vero che tra lei e la maggioranza in Consiglio ci fossero delle fratture? Non mi risulta affatto, anzi, il mio operato è sempre stato avallato dalla maggioranza e posso anche dire di non aver ricevuto neppure le critiche della minoranza. Del resto le scelte relative al mio assessorato sono sempre state condivise col Consiglio e sono frutto della stretta e serena collaborazione tra me ed il Sindaco. Ammetto che ci sono stati, tra me e Marchese, anche dei momenti di scontro, ma relativi unicamente a scelte tecniche e amministrative, nulla che oggi giustifichi questo comportamento. Marchese sostiene che alcuni in Giunta fossero troppo attaccati alla sua poltrona, che era il caso di rinnovare per non creare pericolose abitudini… Beh, se c’è qualcuno che ha dimostrato forte attaccamento alla poltrona è proprio lui, perché se proprio si sentiva sfiduciato aveva la possibilità di riportare la città al voto, invece ha scelto lui per tutti e lo ha fatto in maniera arbitraria, non tenendo conto della scelta espressa col voto dagli elettori, “facendo fuori” gli eletti. Ribadisco, questa è una cosa grave, perché non solo si esautora una precisa volontà popolare, ma la si sostituisce con la propria. In un’intervista rilasciata a Orazio Di Stefano lei è stato molto duro nei confronti del Sindaco, arrivando a scusarsi ironicamente per essere stato la causa dei suoi “complessi di inferiorità”. Parole forti… Ma è stato lui a dire pubblicamente che lo adombravo e mi anteponevo a lui… e mi dispiace sinceramente se ha sofferto per questo. Se poi Marchese ritiene che tener fede all’impegno assunto con gli elettori, essere sempre presente e disponibile con la cittadinanza, lavorare e impegnarsi per stare al servizio della gente e dello stesso Sindaco, equivalga ad anteporsi a lui, allora sì, mi sono anteposto. A me dispiace solo una cosa, sinceramente… Quale? Che in questi anni abbiamo sempre amministrato insieme, che le nostre proposte sono sempre state condivise, ma soprattutto che tutti sanno che Luciano Cilli è sempre stato al servizio della città di San Salvo, che ho una storia politica che dura da 23 anni e nessuno mi ha mai regalato niente, che sono stato il primo degli eletti del mio partito e tutto questo oggi è stato sconfessato senza validi motivi se non, mi sembra di capire, una sorta di rivalità sul piano personale. E questo rende il tutto ancora più grave. In effetti lo stupore è per questa scelta è abbastanza diffuso. Molti dei nostri lettori hanno espresso perplessità scrivendo alla nostra redazione, alcuni accusano Marchese di aver effettuato una scelta che non palesa nessuna convinzione e che rischia di far fallire questo suo secondo mandato… Sì, è un sentore diffuso. Marchese ha messo a forte repentaglio il centrosinistra sansalvese. I toni, in Consiglio, sono diventati piuttosto aspri. Oggi in Consiglio c’è una maggioranza che scricchiola, che semmai si fida ancor meno di quella che Marchese ha azzerato, che aspetta di vedere volta per volta cosa proporrà il Sindaco prima di appoggiarlo. Diciamolo pure che con l’estromissione di Menna, Cilli e Mariotti c’è una maggioranza che nulla ha a che fare con quella delle elezioni. Penso, ad esempio, alla delega al Commercio, affidata ad un assessore che non è stato eletto, forse sulla base di un curriculum particolare… ma non è questo che legittima una nomina. Come l’ha fatta questa scelta? Li ha consultati i partiti? O ha agito come sulla base di un colloquio di lavoro? Ci rendiamo conto di quanto sia antidemocratico questo atteggiamento? Senza contare che oggi al governo di San Salvo ci sono persone che hanno fatto e rifatto liste civiche, mentre questa città ha votato una maggioranza che oggi il Sindaco col suo strapotere ha buttato fuori. Come intende continuare la sua azione politica, ora? Ora voglio senza dubbio pensare al Partito Democratico di San Salvo, che dopo questa mazzata rischia un ulteriore depauperamento e gravi conseguenze e fare sì che le persone serie e oneste che compongono la nostra forza politica e che da sempre lavorano in prima linea per il bene della città, e non per scopi personali, possano continuare a portare avanti le istanze dei cittadini. Mi permetta, infine, un appello… Prego… Mi rivolgo alla maggioranza in Consiglio: riflettiamo attentamente su quanto è successo, su come questo modo di fare politica sia punitivo per il Partito e per la città e ricordiamo sempre che abbiamo dei doveri nei confronti dei cittadini. Ci hanno chiesto delle cose, eleggendoci. Dobbiamo tener fede agli impegni presi e seguendo la direzione segnata oggi da Marchese sarà impossibile farlo proprio perché il Sindaco, nelle sue scelte, non ha tenuto conto della volontà espressa col voto dai sansalvesi.
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