Di solito la cittadinanza onoraria è un’onorificenza concessa da un Comune per onorare una persona non residente, che, per motivi diversi, è ritenuta legata alla città per il suo impegno o per le sue opere. La concessione avviene dopo che il Consiglio Comunale abbia coinvolto le rappresentatività della propria comunità in un democratico confronto per esprimere un documento contenente  le motivazioni della benemerenza (es: riconoscimenti sociali e culturali, la riconoscenza per uno specifico atto straordinario, ... ). Non crediamo che tale fattispecie sussista alla base delle motivazioni che riguardano la concessione della “cittadinanza onoraria” all’On. Gianni Pittella. Questa unilaterale decisione presa dal primo cittadino, ha il sapore di un atto strumentale e di facciata, ma soprattutto di ritorno personale. A nostro avviso ancora una volta, a Cupello, alcune scelte vengono imposte senza alcuna base minima di discussione e coinvolgimento della cittadinanza. In un normale stato di democrazia, gli elementi indispensabili per poter esprimere e contenere i riferimenti degli “intenti” di una Amministrazione Pubblica sono il coinvolgimento e la trasparenza verso il popolo e la sua rappresentatività. Non si può condividere, una proposta dal sapore strettamente “politico” finalizzato e rimarcare la posizione di schieramento sulle mozioni congressuali di un partito di centrosinistra” (PD)… che è ancora alla ricerca di una nuova identità politica e ideologica. Il gruppo di opposizione del centrodestra per Cupello, ritiene questo atto: improprio, vuoto di ogni iniziativa utile alla comunità e riteniamo questa proposta ...(ormai consumata dal Consiglio Comunale il giorno venerdi 21 agosto 2009, da una maggioranza consigliare poco attenta e ignara sulle regole delle funzioni istituzionale e di rappresentatività della propria comunità)… Questa onorificenza, così consumata è un atto spregevole e di offesa alla comunità di Cupello, che contiene solo arroganza senza limiti contornata per l’ennesima volta da sperpero di denaro pubblico.