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Soppressione comunità montane, il Pd presenta una mozione in Provincia per salvare gli enti di Gissi e Torrebruna

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TORREBRUNA - La spada di Damocle dei tagli ordinati dalla Regione pende sulla testa dei presidenti delle Comunità montane del Medio ed Alto Vastese. E mentre Piluso, a mezzo stapa, annuncia una difesa dell'ente di Torrebruna di cui è presidente da anni, a dargli una mano interviene il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D'Amico. "La poposta di modifica dell'attuale assetto delle Comunità montane, presentato dalla regione Abruzzo, penalizza manifestatamente il Vastese che vedrebbe cancellate le attuali due sedi, spostando il baricentro amministrativa nel Sangro. - spiega D'Amico - Sarebbe un ulteriore danno del centrodestra al nostro territorio Vastese, dopo la mancata presenza di rappresentanza nella composizione della Giunta regionale e provinciale, nonch‚ il blocco di lavori pubblici avviati, il mancato avvio di altri interventi, come il quinto lotto della fondovalle Treste per il quale si corre il rischio che i fondi già stanziati tornino in Regione". "E' ora che tutta la rappresentanza istituzionale del Vastese, in maniera corale, - continua il consigliere provinciale - in un sussulto di unitaria dignità, alzi la voce e si organizzi nella difesa materiale degli interessi del territorio". Insomma, una difesa deglie enti montani da parte del Pd, quegli stessi di cui i cittadini fanno fatica a comprenderne l'utilità. Le Comunit… montane, infatti, sono viste come degli inutili enti intermedi, funzionali alla modesta 'casta' locale esclusivamente a piazzare poltrone e conquistare piccole rendite di potere. Intanto il capogruppo del Pd, D'Amico, che evidentemente la pensa in maniera diversa, ha presentato in Consiglio provinciale la seguente mozione, che sarà discussa nel corso della seduta di domani. "Acclarato che la legge finanziaria 2008 demandava alle regioni il riordino delle Comunità Monatane; che la Regione Abruzzo ha promulgato la L.R. n. 10 del 27/6/2008; che i criteri utilizzati dalla Regione, pur condivisibili nella loro individuazione, non possono essere applicati con rigidità; che bisogna attivare una partecipazione con i Comuni interessati per giungere ad un nuovo disegno istituzionale montano condiviso; che bisogna tener conto delle esigenze delle popolazioni residenti bisognose di servizi reali e di rappresentanza adeguata; che, nell'ipotesi di riordino avanzata dalla regione Abruzzo, il Vastese vedrebbe cancellate completamente le due comunità montane oggi esistenti, Medio ed Alto Vastese, e tutto ciò penalizzerebbe ulteriormente ed irreversibilmente un intero territorio già posto fisicamente al sud dell'Abruzzo; che il territorio Vastese presenta una rete infrastrutturale debole dovuta alla staticit… del suolo, un accentuato spopolamento dei centri urbani ed una carenza d'investimenti nelle attività produttive, e che dunque bisogna mantenere, piuttosto che sottrarre, una forte ed incisiva presenza istituzionale; il Consiglio provinciale delibera di impegnare il presidente Di Giuseppantonio a chiedere alla regione Abruzzo una rivisitazione della proposta di riordino delle Comunità montane, condividendo le decisioni con i Comuni rientranti nella nuova disciplina e di salvaguardare una presenza istituzionale nel Vastese".
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