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D'Amico (PD): "è proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino"

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Dopo un intera estate di reiterati annunci che la provincia di Chieti era sull'orlo del disastro economico e finanziario, che il dissesto era certo e sicuro, che il centro sinistra aveva lasciato debiti colossali; ecco che, ieri, il consiglio ha votato un semplice riequilibrio per consentire all'ente di chiudere il 2009 in pareggio di bilancio nonchè consentire la ripresa dell' attività bloccata ormai da tre mesi. L'atteggiamento del centro destra, dopo la vittoria elettorale del Giugno scorso, è stato più imperniato a trovare motivazioni per dare concretezza alle chiacchiere elettorali che dare continuità amministrativa all'ente anche con necessarie variazioni di bilancio. Come accaduto negli anni del centro sinistra al governo, le variazioni, si rendevano utili perchè il bilancio di previsione è stato sempre approvato entro il 31 Dicembre dell'anno solare precedente e, il prezzo politico da pagare, era ed è un ricorso a questi atti amministrativi, assolutamente naturali, che anche la nuova amministrazione avrebbe potuto fare anche alla luce delle precise e puntuali indicazioni noi abbiamo responsabilmente dato, ma, si sà , non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!!! La delibera di riequilibrio, che il gruppo del Partito Democratico ha votato con una responsabile astensione per dovere e rispetto istituzionale, contiene un elenco di debiti presunti da accertare e certificare, taluni dei quali assolutamente insostenibili e contestabili in forma e contenuto, un ulteriore elenco di debiti riconoscibili la cui entità ammonterebbe a circa 2.300.000 euro ma, a nostro avviso, notevolmente inferiore nell'entità perchè, in alcune voci, artatamente gonfiati. Inoltre, ai fini di poter avere una situazione di bilancio in positivo, si è ipotizzata la vendita di parte del patrimonio provinciale il cui elenco era stato già definito dalla nostra amministrazione con una delibera adottata a Dicembre 2008, votata all'unanimità , che ottemperava ad una precisa disposizione contenuta nella legge finanziaria. Quindi una naturale delibera di variazione di bilancio come tante altre simili se ne adottano quando c'è un cambio di amministrazione. L'unico rammarico è che l'attività amministrativa è ferma da tre mesi, anche per quelle attività in itinere da noi lasciate in eredità , la gente è stanca di sentire e leggere solo solenni dichiarazioni condensate da scientifici e mirati dileggi personali ed il territorio che aspetta una svolta concreta tanto promessa e ventilata in campagna elettorale che è di la da venire.
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