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Futuro del CIVETA: storia che "puzza"

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Un'iniziativa trasversale quella di ieri a Cupello, promossa dal gruppo UDC del Vastese che ha indetto una conferenza sul delicato tema del Consorzio CIVETA, alla quale hanno partecipato differenti e contrapposte forze politiche, sindaci del circondario e consiglieri provinciali. Una tavola rotonda presieduta da Giuseppe di Francesco e Antonio Menna (UDC) anche e soprattutto per coloro, lavoratori e cittadini, che hanno a cuore le sorti del Consorzio intercomunale che gestisce l'impianto di riciclaggio e compostaggio in Valle Cena. Alla presenza dell'ex ministro della Repubblica Remo Gaspari, sono state individuate le maggiori criticità dei rifiuti nel territorio del vastese, rifiuti che in genere producono risorse ma che al momento rappresentano una reale incognita a causa della lunga e macchinosa filiera burocratica che orbita intorno all'attività del Consorzio. "L’impianto di Valle Cena di Cupello è saturo da tempo" - afferma il Presidente del CIVETA Massimo Sgrignuoli - "e manca ancora l'autorizzazione per il funzionamento di una nuova vasca in loco, inoltre l'attuale autorizzazione ad operare prevede la ricezione di un massimale di 30.000 tonnellate annue, massimale che limita il bilancio e di conseguenza gli stipendi del personale dipendente; la capacità operativa dell'impianto andrebbe raddoppiata a 60.000 tonnellate per evitare il taglio occupazionale". Resta dunque più che mai complessa ed ingarbugliata la situazione, alla luce dei debiti dello stesso Consorzio (si parla di oltre quattro milioni di euro), e dello stop da parte della discarica frentana di Cerratina ad accogliere i rifuiti indifferenziati. Dalla kermesse emergono proposte, consigli ed esami tecnici ma ancora nulla di certo sul futuro del Civeta. La speranza per i cittadini è che il problema non pesi ulteriormente sulle loro tasche.
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