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CRISI DEL COMPARTO AGROALIMENTARE, LA COPAGRI SUONA L'ALLARME E CHIEDE INTERVENTI CONCRETI PER LA DIFESA DEL SETTORE PRIMARIO

redazione
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"Chiederemo alla Regione Abruzzo di avanzare al governo nazionale la dichiarazione di calamità di mercato e l’immediata istituzione di un tavolo rappresentativo dell’intera filiera agroalimentare". E' quanto si legge in una nota del Consiglio generale della Copagri, l'organizzazione degli agricoltori del territorio, alla luce di una situazione di crisi del comparto che tocca diversi suoi aspetti. Da ultimo viene posta in evidenza la campagna di raccolta delle olive, già in fase avanzata, e per la quale è già possibile una prima analisi sull’andamento dei prezzi di mercato del prodotto, dei ricavi aziendali, della qualità dell’olio e della resa per ogni quintale molito. I numeri forniti dalla Copagri: media tra 30–35 euro a quintale il prezzo di mercato; produzione complessiva in visibile discesa di circa il 40–50%; resa produttiva media per quintale di prodotto molito tra 13–15 Kg; costo della molitura 15 euro a quintale; qualità dell’olio extravergine sì entro i limiti (0,8% di acidità) ma con indici più elevati rispetto ai valori storici (0,2–0,3%); costo medio di mercato dell’olio extravergine 2,50–2,80 euro. "Dopo i disastrosi risultati dei comparti cerealicolo, ortofrutticolo e viticolo, sottacendo il negativo andamento del comparto zootecnico e lattiero caseario, dulcis in fundo - si legge in una nota - anche quello oleicolo contribuisce a concludere un'annata agraria 2008/2009 assolutamente sotto tono. I risultati immediati si stanno già palesando con dati preoccupanti: meno 30% di previsione nelle semine autunnali; escalation di istanze di espianti definitivi a premio per i vigneti dove l’Abruzzo è terza in assoluto tra le regioni italiane; incontrollato e consolidante aumento di estirpazione definitiva di impianti frutticoli e chiusura di stalle ed allevamenti". Una vera emergenza assoluta nel comparto agricolo, viene definita, e l’abbandono produttivo si estende vistosamente con pericolose ricadute non solo sulla qualità dei prodotti immessi sul mercato ma anche sulla tenuta fisica del territorio esposto al rischio vero di dissesto idrogeologico perché non manutentato. "La Copagri - si legge ancora nella nota - ricorrerà a forme di mobilitazione affinché i partiti e le istituzioni rimettano al centro dell’agenda degli interessi concreti le emergenze del settore primario. Solleciteremo la sottoscrizione di un patto teso a veicolare al meglio le risorse ancora disponibili del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 onde ottenere incentivi e politiche atte a: concentrare il prodotto da immettere sul mercato; attivare una incisiva azione di marketing promozionale del “made in Abruzzo”; sviluppare decise azioni di qualità certificata; aumentare il processo di riconversione a fini energetici dei terreni ritirati dalla produzione; riorganizzare l’assistenza tecnica; migliorare le politiche del sostegno e dell’accesso al credito; favorire il riaccorpamento fondiario. Per le aziende professionali iscritte all’Inps od assuntrici di manodopera avanzeremo la proposta di sospensione con posticipo (almeno un anno) del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali senza interessi ulteriori e di procedere al rifinanziamento degli sgravi che, dal 1° gennaio 2010, non avranno più abbattimenti quando andrebbero uniformati con i livelli comunitari e dei paese mediterranei (Spagna, Grecia e Francia). Prima di celebrare il “de profundis” al nostro sistema produttivo agricolo regionale intendiamo reagire e vorremmo farlo con tutte le nostre forze sociali e politiche unitamente a tutti i portatori d’interesse e di rappresentanza del settore. Per queste ragioni la Copagri, unitamente alle altre organizzazioni professionali agricole ed il mondo della cooperazione, indice la mobilitazione generale del comparto agroalimentare che si svilupperà secondo un calendario d’iniziative in corso di predisposizione e che avrà anche momenti di forte sensibilizzazione ed informazione della pubblica opinione".
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