Lentella – In un ex-cava (in contrada Bocca di Cane) di gesso diventata da molti anni una discarica abusiva continuano ad accumularsi rifiuti di ogni genere e categoria. Nell’indifferenza di molti. Spesso giungono alle nostre orecchie espressioni quali “scoppia la bomba ambientale”, “scatta l’emergenza ambiente”, ecc. In questo caso si tratta, invece, di una situazione stagnante da più di dieci anni, nessuna sorpresa per dirla in breve; un problema ecologico alle porte del piccolo paese che è lì, crescente, presente, costante come gli anni che passano, ma allo stesso tempo trasparente. Sì, perché, le amministrazioni che si sono succedute poco hanno fatto in quella direzione e per tanti cittadini l’ex-cava rappresenta la soluzione per disfarsi velocemente di scarti di lavori edili, oli esausti, computer, frigoriferi, batterie (di ogni genere e tipo), filtri di auto e arredi vari che richiederebbero, forse, troppi sforzi per un corretto smaltimento. Fino a qualche anno fa, addirittura, c’era una vecchia Renault semisepolta; chissà se ora è completamente ricoperta o è stata portata via. Fiumi di parole e inchiostro sono stati sprecati sull’avvelenamento del territorio da parte degli oli esausti, degli acidi delle batterie e di tutti quei materiali che si degradano sotto l’incessante lavoro degli agenti atmosferici. È inutile (per il momento) richiamare alla memoria nel dettaglio gli effetti di tale inquinamento sulla salute umana. Basti ricordare che la zona in questione è circondata da terreni agricoli e il grado di attenzione nei confronti di questo eco-mostro dovrebbe tener conto di tale fattore. Utile, invece, sarebbe conoscere i progetti dell’amministrazione e degli enti competenti a riguardo, tenendo conto della difficoltà di un controllo costante e adeguato sulla zona e dell’impossibilità di appellarsi a un buon senso comune mancante da più di dieci anni. Se, però, il problema è invisibile ai più, qualche cittadino è ancora suscettibile allo scempio del territorio e all’abuso di termini elettorali come “ambiente, ecologia e natura” che, armandosi di fotocamera, ha inviato le seguenti immagini che dicono più di qualsiasi parola usata fino ad adesso.