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SETTANTACINQUE INTERINALI A 'CASA': STATO DI AGITAZIONE E BLOCCO DEGLI STRAORDINARI PROCLAMATI DALLO SLAI COBAS ALLA PILKINGTON

redazione
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Subito il blocco degli straordinari. Prime reazioni, delle organizzazion sindacali del territorio, all'annunciato passaggio del non rinnovo dei contratti in scadenza per un numero di 75 interinali alla Pilkington di San Salvo. A scendere in campo, proclamando lo stato di agitazione, è lo Slai Cobas. "Appena una settimana fa - si legge in una nota della Rsu Slai-Cobas - con un comunicato stampa, la direzione aziendale non solo smentiva le notizie circolate sulla stampa locale sui possibili trasferimenti all’estero di processi e linee di produzione, ma addirittura affermava che durante il 2010 sarebbero stati sviluppati circa 120 nuovi modelli. La bolla di sapone è durata pochissimo, tanto che nell’incontro avuto martedì scorso con la Rsu, l’azienda ha fatto dietrofront, affermando che si appresta a ridurre l’assetto di marcia di alcune linee nel reparto accoppiato (parabrezza) e due del reparto lunotti già dal 13 febbraio. Se ci fossimo trovati nel periodo pasquale - ironizzano allo Slai Cobas - forse ci saremmo lamentati per la mattanza degli agnelli… ma visto il periodo carnevalesco… la mattanza riguarda 75 lavoratori interinali". Poi un altro affondo alla direzione aziendale: "Gli accordi firmati dalle Rsu confederali e i sacrifici chiesti ai lavoratori, soprattutto per la mancata fruizione delle ferie estive e per il ponte natalizio non sono stati per nulla considerati. Anzi, sono stati stracciati in un batter d’occhio. L’azienda si è giustificata asserendo che tutto ciò è dovuto a una continua variazione delle tendenze delle vendite del settore automobilistico e al mancato ripristino degli incentivi statali. Anche se tutto ciò è pur vero, è altrettanto vero che per massimizzare i profitti e minimizzare i costi, molte aziende, e fra queste la Pilkington, fanno ricorso alla delocalizzazione produttiva verso paesi come la Polonia, Romania, Spagna e Cina, dove i costi del lavoro sono inferiori". Lo Slai-Cobas indice, dunque, lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari. E non esclude in futuro forme più "energiche" di protesta "pur di contrastare l’emorragia in atto dei posti di lavoro sul sito di San Salvo, oltre che salvaguardare la dignità di tutti i lavoratori".
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