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TRA PROGETTI E PREOCCUPAZIONI: LA 'VIA VERDE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI' E LE PIATTAFORME PETROLIFERE IN MARE

redazione
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Quaranta chilomentri di pista ciclopedonabile sulla costa, da Ortona a San Salvo, sfruttando per la gran parte il tracciato delle aree di risulta delle Ferrovie. Il più lungo percorso, in un ambiente del genere, a livello europeo. E' stato presentato così, nei giorni scorsi alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, il progetto della 'Via Verde della Costa dei Trabocchi', su iniziativa della Provincia di Chieti, in collaborazione con i Comuni che si affacciano sull'Adriatico. Idea ambiziosa e sulla quale puntano con convinzione le istituzioni locali. Da una parte, dunque, la pista ciclabile, dall'altra, volgendo lo sguardo verso il mare aperto, chissà, qualche piattaforma petrolifera. Sì, perché di progetti per le perforazioni ce ne sono tanti ed i rischi della 'deriva petrolifera' in zona sono sempre concreti. Due questioni che sembrano distinte, quella della pista ciclabile e del petrolio in mare, ma che alla fine, invece, secondo i più, devono trovare un'unica corrispondenza, in una strategia di sviluppo sostenibile e meno d'impatto per la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche della nostra costa. Tornando alla 'Via Verde' il progetto, redatto dall'architetto Alessandro Cipressi, prevede la realizzazione di una pista ciclopedonabile per un totale di 42 km, da Ortona a Vasto, sulle aree di risulta dell'ex tracciato ferroviario, dismesse da Reti Ferroviarie Italiane (Rfi) potendo poi ulteriormente allungarsi fino a San Salvo grazie a programmi già in corso: un'"idea" da 50 milioni di euro, di cui 16 già stati stanziati dalla Regione attraverso l'assegnazione di fondi Fas, già deliberata, ha detto il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio. "La 'Via Verde della Costa dei Trabocchi' - ha poi aggiunto - è il progetto qualificante della nostra proposta turistica e per questo abbiamo fortemente voluto presentarla alla stampa specializzata e nazionale. Il percorso ciclopedonale sarà un esempio di integrazione turistica tra enti diversi e tra costa e zone interne. Il progetto assume una rilevanza nazionale, che ci permetterà di attrarre anche capitali privati, che sono fondamentali per la definizione dell'intera struttura e per la valorizzazione di questa idea che sta per diventare realtà, come è accaduto già in Liguria dove un progetto di minore entità ha permesso di raggiungere il tutto esaurito nelle strutture ricettive servite dalla pista ciclopedonale. La Provincia di Chieti promuoverà, in sinergia con i Comuni interessati, la programmazione dello sviluppo urbanistico integrato che prevede la realizzazione nei territori immediatamente retrostanti di strutture turistico-ricettive ecocompatibili, in maniera tale che la pista ciclopedonale sia volano dell'economia non solo dei sette Comuni che l'attraversano, ma anche di quelli dell'interno - conclude Di Giuseppantonio - che racchiudono ugualmente tesori di inestimabile valore ma molto meno conosciuti".
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