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Il calcio: l'intervento di Emilio Di Cola

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Finalmente ci siamo. Mancano pochi giorni e si riparte. Torna il calcio, sport che appassiona milioni di persone e che anche in questa estate, ha riempito interi pomeriggi sotto ombrelloni, nei bar e nelle piazze cittadine, producendo discussioni accese e animate, su quali sarebbero stati i rinforzi giusti per la propria squadra del cuore. Il calcio è questo e non quello delle tv a pagamento, degli slow motion, dei full hd e delle moviole strillate. Il calcio è anche quello dei pomeriggi seduti in tribuna o semplicemente aggrappati alla recinzione di uno stadio, del proprio stadio, a emozionarsi per i colori della squadra della propria città. Il calcio è quello che avvicina, aggrega, ti toglie dalla strada e ti fa crescere. Tutta la mia generazione è cresciuta con pane e calcio, correndo dietro un pallone che rotolava sull'asfalto rovente, con porte fatte da mattoni rubati nella vicina casa in costruzione, da vetri rotti e genitori che ci rincorrevano per rimproverarci. Ma l'emozione era forte. L'emozione di correre dietro quel pallone imitando i propri idoli era troppo forte. Oggi però il mondo è cambiato e con esso è cambiato anche il calcio. Quello cui hanno assistito e che ancora oggi assistono i TIFOSI di San Salvo è semplicemente deplorevole e vergognoso. Si ha l'impressione che ci sia una guerra tra bande, dove alla fine non vincerà il più forte, quello che ha più idee, quello più strategico, ma a spuntarla sarà l'amico, il furbetto del quartiere, l'opportunista. Polemiche politiche sul ruolo dell'Amministrazione, risposte della stessa che non possono che essere logiche e scontate, comunicati forti e dirompenti. Questo è il mix estivo cui il semplice TIFOSO è stato ed è ancora sottoposto. Entrando nel merito, ma tralasciando la polemica sterile e di basso profilo, di quei consiglieri comunali di minoranza, su dove siano stati "buttati i cesti da canestro" della pista di pattinaggio, emergono tuttavia riflessioni che non possono essere lasciate cadere nel vuoto. Esse derivano essenzialmente dalle risposte fatte e dall'Assessore allo Sport della città e dal dimissionario presidente Valerio Torricella dell'U.S. 1967 San Salvo, persona tra l'altro buona e dal carattere sanguigno, cui va riconosciuto l'impegno profuso e la volontà del fare, ma che a volte l’hanno portato a commettere errori, cui lui stesso per primo ha riconosciuto e condannato. Pur non addentrandomi nella sostanza delle cifre fatte dalle parti, non si può assolutamente affermare, come dice l'Assessore, che "gli stadi sono aperti e completamente a disposizione delle società", se poi si aggiunge che "gli operai comunali stanno ripulendo e sistemando gli stessi", come ritengo sia evasivo affermare che "questa Amministrazione in passato ha investito una cifra notevole per l'adeguamento e il miglioramento dello stadio Davide Bucci". Personalmente condivido invece, facendone un plauso sulla capacità dello stesso a recuperare finanziamenti, l'azione e l'impiego degli stessi verso strutture diverse dallo stadio comunale, perché lo sport è di tutti ed è per tutti. Questo però non deve distoglierci dalla polemica innescata su presunte "proposte avanzate alle società di calcio sulla gestione degli stadi". Ha ragione l'Assessore quando nomina "le" società al plurale, perché oramai tutti sanno che da quest'anno, quelle che militeranno nel campionato dilettantistico di promozione sono due e cioè la storica U.S. 1967 San Salvo, capace di regalare emozioni con i play off dello scorso anno e finiti come nessuno, avrebbe voluto finissero e il Real San Salvo, abile a inanellare promozioni su promozioni, fino a raggiungere l'attuale campionato, grazie alla sagacia e alla passione che alcuni imprenditori locali hanno riversato su di essa. Ma le domande che tutti i TIFOSI si pongono, sono di una semplicità unica: può una città di venti mila abitanti come San Salvo avere due squadre nello stesso campionato? Tutti i TIFOSI, dell'una e dell'altra sponda, si chiedono se non sarebbe più logico UNIRE le forze e tutti insieme tornare a regalare all'intera città palcoscenici più adeguati alla nostra realtà e alle nostre esigenze? Domande legittime cui TUTTI voi siete chiamati a rispondere, pur sapendo che questo potrà avvenire solo se ognuno di voi farà un passo indietro, dagli amministratori che dovranno riappropriarsi del ruolo di abili mediatori, cercando sempre di unire e non tentare di lucrare sulle strutture sportive PUBBLICHE che ricordo, sono PATRIMONIO di tutti i cittadini, agli stessi imprenditori che dovranno, in modo definitivo, smetterla con personalismi improduttivi che hanno solo partorito un ventennio di inferno calcistico umiliando tutto e tutti e che a oggi è stato pagato dal solo vero TIFOSO. I TIFOSI di questa città meritano ben altro che un misero campionato dilettantistico, perché tutti hanno ancora quella grande voglia di entrare al Davide Bucci e strozzarsi la gola con il grido FORZA SAN SALVO.
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