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Febbo sottolinea l'attività svolta nel settore agroalimentare

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L’attività promozionale svolta a tutti i livelli dalla Regione Abruzzo nel settore agroalimentare viene richiesta esplicitamente da centinaia di aziende del territorio abruzzese e “Abruzzo in Canada” è un appuntamento al quale abbiamo deciso di aderire proprio per rispondere all’appello di ben 457 aziende agroalimentari di vari settori con le quali questo Assessorato è in contatto costante. In Canada come altrove, non andiamo a perdere tempo, né a sperperare i soldi degli abruzzesi. Venuto meno l’appuntamento in India, sono stati gli operatori del settore a chiederci di partecipare a quello di Montreal, e noi lo abbiamo fatto volentieri. Partecipare ad una Fiera a livello internazionale costa, e non poco, al pubblico, fra stand, allestimenti, attrezzature e spese di soggiorno e al privato fra quota e spese di soggiorno. Solo l’acquisto dello spazio incide per centinaia di migliaia di euro. Basti pensare che per partecipare al Vinitaly regioni come la Campania hanno speso 5,8 milioni di euro, la Sicilia 4,9 milioni, il Veneto 5,3. La Giunta abruzzese, alle prese con le note ristrettezze ma che non per questo rinuncia a ruoli e funzioni, ha cancellato appuntamenti, quelli sì inutili, nei Paesi in cui, vedi Romania, Estonia e altri, per le condizioni socio economiche, difficilmente potrebbe attecchire la vendita di prodotti abruzzesi. Per la prima volta, invece, alle Fiere contribuiscono finanziariamente in maniera consistente Unioncamere e il Centro esteri delle Camere di commercio; per la prima volta, e ciò accade da due anni, la Regione Abruzzo aderisce ai bandi e dunque ai contributi stanziati direttamente dal Governo nazionale (che sia di centro destra o di centro sinistra). Per la prima volta questo Assessorato, e dunque la Regione, usufruisce di misure attivate grazie al Piano di Sviluppo Rurale (Psr) e dunque di finanziamenti che provengono dall’Unione Europea: quindi anche i governi nazionali ed europeo credono e vogliono che la Regione faccia promozione. Per la prima volta le spese per la partecipazione della Regione a Fiere e Rassegne sono diminuite: siamo passati dagli otto milioni di euro dell’ultima legislatura a poco è più di un milione e 700 mila euro ottenendo, mi sia consentito, migliori risultati in termini promozionali rispetto al passato. Ci sono, lo ribadisco, i contributi dei privati che ci chiedono insistentemente di partecipare a Fiere e Rassegne soprattutto a livello internazionale. Fiere e Rassegne sono l’occasione in cui, esposizioni a parte, si realizza l’incontro fra domanda e offerta, si firmano contratti, si gettano le basi per costituire ed ampliare reti commerciali, non sono gite, né gitarelle. Ma una promozione molto importante avviene anche nell’ambito abruzzese: basti pensare, a tale riguardo, che solo il 37% degli abruzzesi consuma pasta locale, poco più del 50% acquista olio abruzzese e il 55% beve vino abruzzese. A fronte della complessiva attività di promozione che viene svolta i risultati, pubblicati dalla stampa pochi giorni fa, sono inequivocabili: nel 2009, anno nero per l’economia, l’unico dato positivo del Prodotto interno loro – lo certificano Istat, Cresa e Bankitalia – è arrivato dall’Agroalimentare che ha fatto registrare una crescita del 4,4 per cento con un significativo più 6,9% delle esportazioni. Nel primo trimestre del 2010 la crescita dell’intero settore è al +6,9% e le esportazioni fanno segnare + 16%. Nel trend di crescita si distinguono il vino, +16%, e la pasta, + 25%, una crescita ancora più significativa se si pensa che sono aumentati i volumi mentre i prezzi in alcuni casi sono diminuiti. I dati del primo semestre 2010, seppure non definitivi, sono ancora migliori. Questi sono fatti e dati ufficiali, presentati anche dall’economista abruzzese, prof. Pino Mauro, un docente universitario che non è notoriamente della mia parte politica. Quanto alle spese sostenute per Fiere e Rassegne la rendicontazione è pubblica e disponibile. La verità è che vorremmo essere anche più presenti a Fiere e Rassegne: per adesso le difficili condizioni economiche non ce lo consentono ma non per questo verrà meno un forte sostegno alla promozione, a tutti i livelli, dell’agroalimentare abruzzese. 9 settembre 2010 Mauro Febbo Assessore regionale all’agricoltura
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