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Eolico, guerra del vento nell'Alto Vastese

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Guerra «del vento», a colpi di pale eoliche, nell’Alto Vastese. San Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno in conflitto per la realizzazione, sui propri territori, di centrali eoliche. E mentre i sindaci si “scornano” tra loro, gli ambientalisti di zona, in testa il comitato Dinamismi di Castelguidone e il Comitato civico politico di Celenza, esultano. La notizia è questa: un ricorso al Tar sta bloccando in Regione l’iter di approvazione del parco eolico “Tramonto” di Celenza sul Trigno e Torrebruna. Nei giorni scorsi il progetto era all’ordine del giorno del comitato Valutazione impatto ambientale a L’Aquila. Nulla di fatto, però, perché il giudizio sull’ennesima centrale eolica dell’Alto Vastese è stato rinviato. Pare infatti che la ditta proponente, quella che deve realizzare la wind-farm “doppia” a Celenza e Torrebruna, abbia presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il parere già espresso dal Comitato Via, che in precedenza aveva approvato il progetto di eolico a San Giovanni Lipioni. Cosa sta succedendo? Cerchiamo di capire: l’impianto di San Giovanni Lipioni prevedeva, all’origine, l’installazione di cinque torri eoliche; dalla Regione Abruzzo è arrivato l’ok per quelle prime cinque e per ulteriori tre pale. In sostanza si tratta di un ampliamento del progetto iniziale. E proprio queste tre torri in più potrebbero rappresentare un problema per la realizzazione dell’altro impianto, quello che dovrebbe essere installato sui limitrofi territori di Celenza sul Trigno e Torrebruna. In questo caso si tratta di un impianto “doppio”, quattro torri per Celenza, altre quattro per Torrebruna. Il problema è dunque di spazio, perché la wind farm “ampliata” di San Giovanni (5 pale iniziali più altre tre, ndr) andrebbe ad intralciare, se così si può dire, quella dei comuni vicini. E così è scoppiata la «guerra del vento». L’ex sindaco di San Giovanni Lipioni, Angelo Di Prospero, ha presentato delle osservazioni contro l’impianto che vorrebbero realizzare i colleghi Venosini e Petta. La contromossa è stato il ricorso al Tar presentato dalla ditta proponente il progetto di Celenza e Torrebruna contro quello di San Giovanni Lipioni, in particolare contro l’ok arrivato dal Via alle tre pale aggiuntive. Insomma la «guerra del vento» va avanti, a colpi di carta bollata, osservazioni e ricorsi al Tar. I sindaci di zona, nel caso specifico Venosini, Petta e l’ex Di Prospero, invece di difendere il territorio dall’aggressione dei «signori del vento», imprenditori senza scrupoli che lucrano affari colossali devastando per sempre i monti dell’Alto Vastese, si prestano a questo gioco al massacro. Il tutto, è opportuno ricordarlo, per quei “trenta denari” che entreranno nelle casse comunali. Nessun progetto di rilancio a lungo termine per l’entroterra, ma solo la cupidigia di intascare pochi spiccioli per dare respiro alle casse in rosso dei Comuni, per piccoli e spesso inutili interventi contingenti. E i «signori del vento» ringraziano.
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