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EAA sulle volontà di Gianni Chiodi di ripensare le procedure di valutazione di impatto ambientale

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In questi giorni il governatore Chiodi afferma che "La burocrazia regionale è una casta", che occorre "informatizzare, e rendere più snelle, nel giro di qualche mese, le procedure che riguardano l’impatto ambientale" e che "il passo più importante sarà quello di un cambiamento culturale che è alla base di una semplificazione amministrativa concreta" A questo proposito, Emergenza Ambiente Abruzzo, rete che raccoglie molte associazioni ambientaliste della regione, anche tra le più importanti replica: "Siamo perfettamente d'accordo sul bisogno di rendere più trasparenti le procedure di VIA ma anche e soprattutto che sia una commissione con più strumenti e addetti di chiaro prestigio e competenza a farlo, ci auguriamo che qualunque tipo di snellizzazione tenga conto dell'imperante bisogno di non minare la salute dei cittadini e di non deturpare oltremodo le bellezze paesaggistiche come è stato fatto sino ad ora; soprattutto che la cittadinanza venga maggiormente coinvolta in tutte le decisioni regionali e che non sia solo Confindustria, Assomineraria o speculatori vari a decidere cosa fare di un territorio. Ci auguriamo che non sia questa voglia di sburocratizzare come invece sembra, un modo per superare/eliminare, da un lato, i vincoli introdotti dal Piano Paesistico vigente con le zone “A“ a Conservazione che escludono gli interventi residenziali-turistici e,d all’altro, la Legge Urbanistica Vigente che con l’art. 80 inibisce qualsiasi intervento sulla costa e lungo torrenti,fiumi e laghi o che con il tit.VII fa divieto di destinare ad uso diverso i terreni agricoli e che ribadisce l’impossibilità del Consigliere Comunale “interessato” a partecipare alle procedure di adozione degli strumenti urbanistici prevedendo nel contempo la necessità delle Conferenze di Servizio e di una fase di Osservazioni aperta a tutti i cittadini. È gravissimo che la stessa VAS-uno strumento moderno di pianificazione- tanto decantata è stata di fatto declassata a relazione di accompagnamento; non è infatti prevista nessuna verifica da parte dell’Autorità ambientale! Cogliamo l'occasione per ricordare a Gianni Chiodi che le osservazioni di contrarietà alla raffineria sul lago di Bomba, giacciono negli uffici regionali da oltre 6 mesi. Su quelle osservazioni, si deve pronunciare la VIA regionale . Se Gianni Chiodi vuole dare un segnale forte, e accelerare la burocrazia è in suo potere di farlo, bocciando immediatamente trivellazione e costruzione di una raffineria ai piedi di un lago geologicamente instabile, a rischio Vajoint (parole di Ronald Brown, della stessa Forest Oil di Denver), le cui emissioni supereranno i limiti legali (lo dice la VIA della Forest Oil) e che produrrà rifiuti tossici speciali in enormi quantità. È molto semplice."
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