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Lo sfratto alla Pro-loco è illegittimo, lo ha stabilito il Tar

Il Comune di Castelguidone condannato a pagare circa duemila euro

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CASTELGUIDONE - Lo sfratto alla Proloco è illegittimo. I giudici amministrativi hanno messo nero su bianco, su una sentenza, ciò era apparso evidente a tutti sin dal primo momento. Il Tar Abruzzo, sezione di Pescara, mette la parola fine alla querelle tra l’amministrazione comunale di Castelguidone e l’associazione Proloco. Nei mesi scorsi il sindaco Mario Cicchillitti, con una singolare motivazione, decise di sfrattare l’associazione da un locale comunale concesso in comodato. Il motivo? La Proloco si occupa di politica, rema contro l’amministrazione comunale in carica. Questa la fantasiosa tesi partorita dalla mente del primo cittadino. Dopo gli scontri verbali a mezzo stampa tra il sindaco e la presidente della Proloco, Gabriella Di Stefano, la questione si chiuse con un atto di forza dell’amministrazione. Uno sgombero coatto del materiale in uso all’associazione, disposto dal sindaco, ed eseguito dai dipendenti comunali. La presidente Di Stefano impugnò il provvedimento dell’amministratore facendo ricorso al Tar. A distanza di settimane da quelle ridicole beghe, la sezione di Pescara del Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dalla Proloco. E’ la stessa presidente Di Stefano a darne notizia: «Il Tar ha accolto il nostro ricorso contro i provvedimenti del 12 e 26 agosto scorsi, la delibera del Consiglio comunale del 1° ottobre e il provvedimento del 14 ottobre, con i quali il sindaco Cicchillitti e il responsabile del servizio intimavano lo sgombero della sede precedentemente concessa all’associazione. Il Tar ha accolto il ricorso ritenendo gli atti illegittimi ed adottati, testualmente, “sulla base di motivazione certamente non pertinenti”, riferendosi all’esistenza di contrasti politici tra Comune e Proloco. Con tali motivazioni il ricorso annulla gli atti impugnati - continua la presidente - e “condanna l’amministrazione comunale al pagamento a favore della parte ricorrente delle spese e degli onorari di giudizio” (circa 2mila euro, oltre agli accessori di legge, Iva e spese generali, ndr). Il Tar inoltre “ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”. La Proloco che mi onoro di presiedere è soddisfatta della pronuncia del Tribunale amministrativo, poiché vengono riaffermati i diritti delle associazioni liberamente nate, tra l’altro su base volontaria, senza fini di lucro, ma con rilevanza pubblica, e finalità di promozione turistica e sociale, valorizzazione delle realtà e delle potenzialità naturalistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche, che sono state sempre perseguite». L’associazione è stata assistita dall’avvocato Walter Putaturo, del foro di Pescara, mentre il Municipio dall’avvocato Boschetti di San Salvo, legale di fiducia del Comune. Ciò che era evidente, cioè che lo sfratto alla Proloco fosse un atto illegittimo, è stato ribadito anche dal Tar. Un boccone amaro e difficile da digerire per il sindaco Cicchillitti, che gli ha probabilmente rovinato il Natale. Resta ora da appurare chi sborserà i duemila euro per le spese legali. Il Comune o il sindaco? Secondo l’avvocato Putaturo, legale della Proloco, pagherà il Municipio, quindi i cittadini, anche se «moralmente è il sindaco che dovrebbe mettere mano al portafogli, atteso che ha adottato, arrogandosi tra l’altro poteri che non ha, un provvedimento illegittimo». Questioni che interessano particolarmente il gruppo di minoranza in Consiglio comunale. «Abbiamo fatto notare al primo cittadino, proprio nel corso di una seduta dell’assise civica, che si trattava di provvedimenti palesemente illegittimi. - commentano a caldo i consiglieri di opposizione - Cicchillitti ha insistito nella sua condotta, spalleggiato dalla sua maggioranza, e ora chi pagherà? Questa condanna da parte del Tar andrà a pesare, economicamente, sulle casse già in rosso dell’ente? O il primo cittadino, unico responsabile, ne risponderà direttamente, di tasca propria?». Forse in soccorso del primo cittadino arriverà, ancora una volta, Ipotenusa, la ditta che vuole realizzare una centrale eolica alle porte del paese, con una «regalìa», come direbbe (e ha detto in Consiglio, ndr) un assessore in carica. La questione, tuttavia, deve essere risolta in breve, perché secondo la sentenza del Tar entro quindici giorni quei soldi dovranno uscire da qualche tasca. E l’opposizione già annuncia che il tutto potrebbe finire addirittura all’attenzione della Corte dei conti.
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