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Notti di Arcore? Io ci andrei

Le rivelazioni della fotomodella sansalvese Chiara Carulli

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SAN SALVO - «Lei ci andrebbe alle cene di Arcore?». «Certo, perché no? La gente è simpatica e sono tutti gentili, non ci vedrei nulla di male». E’ la risposta, decisa e senza ripensamenti, data da Chiara Carulli, fotomodella emergente di San Salvo, ad un giornalista che l’ha intervistata in merito alle ben note vicende, tra la farsa e il grottesco, che coinvolgono il premier Berlusconi. E così la notizia del momento, il bunga bunga nazionale, comincia ad animare il dibattito anche a San Salvo. Le dichiarazioni sono state rese dalla ragazza in occasione dell’ultimo appuntamento mondano organizzato dal famoso agente dei Vip, Lele Mora. In compagnia del fidanzato campione di paracadutismo, la fotomodella sansalvese Chiara Carulli era tra gli ospiti di Lele Mora in occasione della kermesse teatrale “Tu come Noi”, presso il teatro San Babila di Milano. Gonna corta e tacco alto, Chiara è stata a più riprese avvicinata da diversi giornalisti di emittenti televisive nazionali, che le hanno rivolto molte domande. Un anchorman di una televisione di Stato l’ha interrogata sulle recenti vicende di Arcore che vedono coinvolti, tra gli altri, proprio l’agente dei Vip che l’aveva invitata alla serata. «Non ho nulla da dichiarare al riguardo», ha sottolineato Chiara, «se non che non credo ad una parola di quello che leggo sui giornali. Lele è l’agente del mio ragazzo e con me è sempre stato una persona squisita. Sulle intercettazioni telefoniche non ho nulla da dire, se non che mi sembra l’ennesima bufala di una sinistra che non ha più nulla cui aggrapparsi e che anziché pensare ai reali problemi del paese, perde il suo tempo con il gossip e le illegali intercettazioni telefoniche. Di questo passo saremo tutti intercettati senza accorgercene». Secca la risposta ad una domanda piuttosto provocatoria: “Lei ci andrebbe alle cene di Arcore”? «Certo, perché no? La gente è simpatica e sono tutti gentili, non ci vedrei nulla di male». Vallo a spiegare alla Procura di Milano, che sulla questione ha evidentemente un altro parere, o alle tante donne, più o meno indignate, puritane e moraliste dell’ultima ora, che sono scese in piazza a protestare contro le intemperanze sessuali del premier e per difendere la dignità femminile messa in pericolo non si capisce bene da chi o da cosa.
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