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CGIL: il punto della situazione alla ilmet

Il sindacato propone la forma dei contratti di solidarietà per salvaguardare i posti di lavoro

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A marzo 2010, dopo 2 anni di CIG/O e CIG/S , alla Ilmet di San Salvo (indotto Automotive) si sono persi circa 25 posti di lavoro e la maggior parte di questi lavoratori sono andati in mobilità con piccoli incentivi individuali. Nel confronto duro e difficile di quel periodo, con un accordo alla provincia, per salvaguardare al meglio i posti di lavoro si è fatto ricorso ai contratti di solidarietà di un anno per 12 lavoratori. La Ilmet attualmente ha ancora problemi e vive nella crisi e dentro le problematiche che attanagliano l’Italia e la nostra provincia e sta cercando di salvaguardare il suo apparato produttivo e occupazionale di circa 45 dipendenti. Dei tanti giovani e padri di famiglia che sono andati in mobilità so che buona parte ha trovato sbocchi lavorativi e altri stanno ancora cercando soluzioni. Ad un anno di distanza con i contratti di solidarietà si sono salvati 12 posti di lavoro perchè tutti sono stati reinseriti nella Ilmet. Questo è un risultato importante. Il 6 maggio prossimo la CGIL effettuerà lo sciopero generale sui temi della politica economica e fiscale, sulla crisi industriale, sul mezzogiorno, sull’occupazione e contro la precarietà del lavoro, sulle politiche del welfare e di protezione sociale, in difesa della Costituzione, sulla democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro per ottenere un cambiamento di rotta da parte del governo al fine di migliorare le condizioni dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati che oggi stanno pagando la crisi. Occorre far ripartire il volano della crescita. Il primo compito è far uscire dalla crisi le oltre 5.000 aziende che sono in cassa integrazione. E’ necessario aiutare le piccole e medie imprese a fronteggiare questa fase di recessione attraverso politiche fiscali e creditizie adeguate ai bisogni reali. Il governo deve tenere un intervento straordinario per favorire i processi di riconversione industriale sostenendo gli investimenti, le innovazioni e la ricerca. La lotta dei lavoratori deve cambiare la politica economica e sociale del governo per il rilancio del nostro paese. La nostra provincia vive tante criticità produttive e nel vastese esistono situazioni di crisi pesanti sopratutto nella zona industriale di Gissi che rischia la desertificazione produttiva se non si produrrà uno sforzo di tutte le istituzioni e imprese a sostenere politiche concrete e attive del lavoro. Invito pertanto le banche a sostenere le aziende che hanno difficoltà e le imprese a investire e a non cessare le proprie attività facendo ricorso ai contratti di solidarietà per salvare il lavoro e l’occupazione nella zona industriale di Gissi e della nostra provincia. Risulta evidente come utilizzando gli strumenti adeguati e nello specifico la forma dei contratti di solidarietà, si possono salvaguardare le imprese e i posti di lavoro così come è accaduto nella Ilmet di San Salvo.
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