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Abbandono di rifiuti nelle contrade cupellesi, la situazione resta critica

I residenti, stanchi, costretti a convivere con spazzatura di ogni genere

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Poco meno di un mese fa andava in scena il botta e risposta a tre fra i Comuni di Cupello e San Salvo sulla questione dei rifiuti abbandonati nelle aree di Montalfano, Ributtini e Bufalara. Le zone in questione, in territorio cupellese, si trovano al confine tra le due cittadine e stanno conoscendo un forte degrado ambientale da quando a San Salvo, mesi fa, la raccolta differenziata si è fatta più restrittiva. La situazione aveva spinto il primo cittadino di Cupello, Angelo Pollutri, a intervenire dopo le dichiarazioni trionfali dell’assessore sansalvese all’ambiente, Nicola Sannino, sul raggiungimento di quota 64,35% di differenziazione. Pollutri, oltre ad annunciare i primi verbali per gli inadempienti, definì illusoria la percentuale, dal momento che «gran parte dei rifiuti sono smaltiti abusivamente nel Comune di Cupello, che attualmente si ritrova a pagarne il conferimento presso l’impianto Civeta». A strettissimo giro rispose lo stesso Sannino che liquidò le dichiarazioni di Pollutri come dettate dall’invidia e tornò a rimarcare la buona volontà dei sansalvesi pur non escludendo la presenza di pochi cittadini riottosi nei confronti dei quali sarebbero stati inaspriti controlli e sanzioni. A concludere momentaneamente la querelle ci pensò l’assessore all’ambiente di Cupello, Sante D’Alberto, che invitava il collega a far un giro nelle contrade al centro dell’abbandono dei rifiuti. D’Alberto, inoltre, lamentava la scarsa attenzione del Comune di San Salvo alla proposta di un piano di controllo congiunto con i comuni del territorio per punire gli incivili. Nel frattempo, le contrade cupellesi sono ancora invase dai rifiuti: semplici sacchetti, divani smembrati, bottiglie, interni d’auto, televisioni, lavandini, water, eternit e pannolini. Da allora, in termini pratici a esser mutato è solo il paesaggio, desolante per via degli innumerevoli cumuli spuntati come funghi. Qualche residente esausto, tra ironia e frustrazione, prova a scoraggiare gli incivili mediante cartelli, ma, come al solito, tra i due litiganti il terzo pena.
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