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I legali dell'operaio arrestato: 'Voleva spaventare l'ex, non ucciderla'

Accusa di tentato omicidio a San Salvo: per la difesa l'uomo va accusato di minacce

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«Per lei aveva lasciato la ragazza con cui da un anno e mezzo si era ricostruito una vita. Quando ha scoperto che la giovane si relazionava con altri ha perso la testa e l'ha minacciata. Non l'avrebbe mai uccisa». E' quanto sostengono Carmine Petrucci e Giovanni Cerella i legali di Piero Chinni, l'operaio di 31 anni di San Salvo che giovedì sera ha minacciato con un coltello la madre del suo bambino, G.I., 29 anni, dopo aver cercato di investirla con l'auto. Un'affermazione smentita dalla ragazza che precisa anche di non essere mai stata convivente di Chinni. Il figlio della coppia, che ora ha 11 anni, è frutto di una relazione sbocciata fra i banchi di scuola e poi finita. Non si è esaurita però la gelosia dell'operaio sfociata nell'aggressione. La ventinovenne ha nascosto al figlio l'accaduto per non turbarlo, ma è molto provata. «Sta molto male», assicurano i conoscenti. Al tentato investimento avvenuto giovedì nel centro cittadino qualche minuto dopo le 19, hanno assistito spaventati diversi cittadini. E' stato un commerciante a chiamare il 112. «Prima dell'arrivo dei carabinieri sono passati diversi minuti. Chinni ha avuto tutto il tempo per colpire con il coltello la donna. Se non lo ha fatto è perché non aveva alcuna intenzione di farle del male. Voleva solo spaventarla», afferma la difesa dell'imputato. Petrucci e Cerella chiedono per questo la derubricazione del reato contestato al loro assistito da tentato omicidio a minacce e la scarcerazione dell'uomo.
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