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L'intervento del sindaco dimissionario Marchese

Attaccati gli stessi personaggi che venti anni fa hanno fatto cadere la giunta Bucciantonio

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Ieri sera il sindaco dimissionario Gabriele Marchese ha tenuto un pubblico comizio in piazza Papa Giovanni XXIII per spiegare ai cittadini la crisi amministrativa che ha interessato il Comune di San Salvo dichiarando quanto segue ad una piazza stracolma di gente. “La mattina del 3 agosto ho rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco in maniera definitiva, all’indomani del consiglio comunale in cui era stato bocciato il bilancio previsionale per la seconda volta. Chi ha votato contro ha commesso un “delitto” nei confronti della città e del voto popolare del 27 e 28 maggio 2007. Il consigliere Cinalli dei Democratici, insieme all'opposizione, ha votato contro; Di Toro dei Democratici, Rossi e Roberti (PD) si sono astenuti. Assente il consigliere dell’IDV Di Lallo, il partito dell'assessore che ha predisposto il bilancio, il che è tutto un dire. Questi signori devono spiegare perché hanno tradito il mandato elettorale affidatogli dai cittadini consegnando l’amministrazione di San Salvo ad un commissario prefettizio e lasciando la città senza governo in un momento di crisi e di grande difficoltà economica. Devono spiegare perché hanno fatto cadere una amministrazione comunale democraticamente eletta al primo turno con il 57% di voti. Un’amministrazione che ha cambiato il volto della città. Questo Comune da paese è diventata cittadina, cosa che è sotto gli occhi di tutti e questa città è stata ben amministrata, meglio di altre. In questi ultimi tempi ho richiamato tutti, più volte, alla responsabilità, ma gli appelli sono caduti nel vuoto. Ho messo al 1° posto gli interessi generali della città. C’è chi invece ha voluto giocare con le istituzioni e con il futuro di San salvo. Ho richiamato tutti alla coesione ed al rispetto degli impegni assunti con i cittadini, ma sono prevalsi interessi dei singoli e di bottega. I miei maestri politici, che sono i contadini e gli operai di questa nostra comunità, mi hanno insegnato che: al 1° posto vengono gli interessi generali della città; al 2° quello dei partiti e dei gruppi politici; al 3°, solo al 3°, quello dei singoli. Ho cercato a tutti i costi di trovare una soluzione alla crisi, c’è chi non l'ha voluta trovare remando contro, dentro e fuori il Comune. C'è chi ha studiato e premeditato da tempo la caduta di questa amministrazione. Si tratta degli stessi individui che 20 anni fa hanno fatto cadere la giunta Bucciantonio. Giocare allo sfascio è uno sport che non mi appartiene. Non si può dire dopo di me il diluvio. Qualcuno che doveva essere più responsabile di altri, ha invece operato così. Io ho sempre lavorato per costruire, sia quando ero protagonista che quando ho fatto il gregario. C’è chi dice che questa è una vicenda di odi e rancori personali, ma questo è secondario. In questa città si stanno scontrando due modi di concepire la politica: una fatta all'interno delle regole e rispettosa delle leggi e dei regolamenti, l'altra che va al di sopra delle regole e vuole affermare il primato della politica su tutto, anche delle leggi. È questa la posta in gioco. Questa è una battaglia a carattere nazionale, lo vediamo dallo scontro che vi è in atto, dal decadimento del sistema politico, dal fossato che si scava sempre di più, di giorno in giorno, tra i cittadini e la politica. La politica è il bene comune, il bene di tutti. Questi concetti vanno riaffermati sempre di più, in particolare alle nuove generazioni. Bisogna rimettere al primo posto gli interessi generali di tutti, il NOI anziché l’IO. Il paradosso di questa vicenda è che questa città è stata ben amministrata. Parlano i fatti: San Salvo è cambiata e ce lo riconoscono tutti; in questi nove anni e tre mesi l’abbiamo trasformata da paesone ad una cittadina carina che, certo, va ancora migliorata. Nonostante le difficoltà politiche degli ultimi tempi la città è stata amministrata meglio di altre, lo dicono una serie di parametri e indicatori (tasse inferiori, tra le più basse d'Abruzzo; servizi tra i migliori a costi ridottissimi; raccolta differenziata al 65%; standard di qualità medio alti): Abbiamo retto meglio di altri alla crisi e abbiamo messo in campo progetti di sviluppo che lasciano ben sperare per il futuro. Questa città ha bisogno di guardare avanti, non può tornare indietro per interessi e tornaconti personali e di gruppo. “La storia si ripete”. I protagonisti, con qualche significativa aggiunta, sono più o meno gli stessi dell’analoga vicenda che San Salvo ha vissuto circa 20 anni fa, ma i cittadini li conoscono! Lavoreremo per far vivere a San Salvo quella speranza di cambiamento e di rinnovamento interpretata da una nuova classe dirigente che è già in campo e che rappresenta “il nuovo” e “il futuro”. Pur di far cadere l'amministrazione comunale taluni hanno messo insieme quanto di più vecchio e trasversale vi poteva essere, ma San Salvo ha bisogno di futuro” – ha così detto Marchese prima di ripercorrere tutte le vicende più problematiche che, a partire dalla data del suo insediamento, attraverso pressioni e veti incrociati a cui non ha ceduto, alleanze trasversali, scandalismi e denunce dalle quali esce a “testa alta” e a “schiena dritta”, lo portano al rimpasto “per legittima difesa” del luglio 2009, un rimpasto che tiene a sottolineare di aver socializzato con chi di dovere, fino agli ultimi attacchi e ripetuti tentativi falliti di ricomporre una maggioranza. In chiusura, infine, si rivolge all'opposizione che, dice: “ha perso un'occasione per candidarsi al governo della città preferendo i giochetti e gli accordi trasversali pur di non fare l'opposizione vera rispetto ai tanti problemi che ha San Salvo”. E aggiunge, in risposta al tentativo di macchiare la sua immagine: “i cittadini possono controllare il mio reddito, il mio stipendio e le mie proprietà, da quando sono stato eletto sindaco fino ad oggi. Coerenza e trasparenza sono stati sempre alla base del mio lavoro. Sono un operaio della politica. Chi si è macchiato della responsabilità di aver giocato allo sfascio per la propria ingordigia personale e di potere, ha vinto una battaglia, ma sarà la battaglia di Pirro. La partita è ancora tutta da giocare e la giocheranno i cittadini in prima persona perché commettendo questo delitto hanno rafforzato nella città la voglia di cambiamento, di rinnovamento e di futuro. Io continuerò a lavorare, anche con un ruolo diverso, per il bene di San Salvo e per la sua crescita, affinché la città possa guardare avanti e non tornare indietro” – ha concluso Marchese.
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