Se l’Abruzzo ha bisogno di ridurre la spesa sanitaria, perché a pagare devono essere sempre gli stessi?
Con il perdurare della gestione commissariale della Sanità, in Abruzzo, accade nei fatti che al modello di solidarietà sociale si stia gradualmente sostituendo un sistema puramente economicistico, che mantiene inalterati i privilegi di pochi e chiede sacrifici ai tanti che della sanità non possono fare a meno.
“Anziché intervenire sull’appropriatezza delle prescrizioni farmaceutiche, come sarebbe giusto e corretto, in Abruzzo si preferisce scaricare i costi della sanità sulle categorie più deboli: un vero e proprio gioco delle tre carte, nel quale a pagare sono sempre i soliti, gli ammalati, i disabili, gli anziani”, è quanto dichiara il Consigliere regionale Paolo Palomba (IdV).
“L’obbligo, in particolare, di rivolgersi alle farmacie ospedaliere per la distribuzione di alcuni farmaci crea disagi e difficoltà per i malati, soprattutto se residenti nelle zone decentrate e interne della regione, che sono costretti a percorrere distanze anche considerevoli per approvvigionarsi dei farmaci.
E così al carico economico sugli ammalati si sovrappone anche quello indiretto delle spese per il carburante, l’autostrada, il tempo sottratto al lavoro nei casi in cui i farmaci vengono ritirati dai familiari degli ammalati.
Oggi, con l’autunno alle porte, la situazione diventa ancora più disagevole se si pensa alla difficile percorribilità le strade.
Per questo”, conclude il Consigliere Palomba, “dopo averlo già fatto un anno fa, ho presentato una nuova interpellanza al Commissario Chiodi, chiedendogli di intervenire subito per consentire che gli ammalati possano approvvigionarsi presso le farmacie sul territorio”.