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Intervento del Comandante Maggiore Silvana Paci

In seguito all'articolo di Ercole D'Ercole pubblicato sul nostro portale

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In relazione all'articolo apparso sul sito sansalvo.net dal titolo "La discrezionalità della sanzione", dal Comando di Polizia Locale si intende precisare quanto segue, con cortese richiesta di pubblicazione ai sensi dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47. Contrariamente a quello che si vuol far credere, grazie alle azioni preventive poste in essere da questo Comando, nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione delle violazioni effettivamente accertate rispetto a quelle registrate ai tempi in cui l’articolista Ercole Michele D'Ercole afferma che gli agenti di questo Corpo andavano molto più di "cartellino giallo". Evidentemente a quei tempi pur utilizzando il "cartellino giallo" qualcosa non funzionava, giacché venivano commesse ed accertate più infrazioni. Ne deriva da sé, quindi, che probabilmente meno efficace o più scarsa era l'attività di prevenzione. Non si può poi non rilevare come nell'articolo appaia anche una contraddizione in termini. È scritto infatti, che oggi gli agenti lavorano solo o troppo di "cartellino rosso", elogiando in maniera più o meno palese i tempi in cui gli stessi lavoravano più di "cartellino giallo", cioè i tempi in cui questi lavoravano con maggiore "elasticità". Contraddicendo, quindi, sé stesso l’articolista prosegue con una robusta critica contro, a suo dire, una presunta eccessiva elasticità degli agenti in determinate situazioni, biasimando cioè il loro eccessivo utilizzo del "cartellino giallo". Allora si vorrebbe capire: gli agenti lavorano troppo di cartellino rosso e non sono più elastici come un tempo, o lavorano troppo di cartellino giallo e la loro elasticità è da condannare? Una cosa è certa, oltre a fare più prevenzione gli agenti esplicano la loro difficile attività sempre con il massimo equilibrio ed il giusto rigore quando le condizioni lo richiedono. Le multe non “piovono mai dal cielo” colpendo “a caso” l’ignaro cittadino incolpevole, ma esse dipendono sempre dai nostri comportamenti scorretti, anche se solo derivanti da negligenza, distrazione, imprudenza. Ecco, dunque, l’importanza della prevenzione e non della omissione. Ogni accertamento ha, infatti, una sua storia che l’agente deve approfondire volta per volta. E spesso, da lontano, agli occhi di un profano quella che potrebbe apparire una violazione magari non lo è. Basti pensare che secondo il codice un veicolo sotto un “divieto di sosta” potrebbe non essere in “sosta vietata”. Per questo nessuno dall’esterno dovrebbe atteggiarsi a giudice degli avvenimenti, attaccando quello o quell'altro operato, soprattutto in modo così generalizzato e senza conoscere i dettagli delle singole vicende o, dando credito a chiacchiere di chi ha, come unico interesse, quello di denigrare questo o quello, piuttosto che lavorare serenamente per la città. Si tenga presente, infine, che ogni agente è (come diceva il Manzini, uno dei padri del diritto italiano) “autorità superiore di sé stesso” e quando si trova in presenza di un fatto è l’unico a dover decidere il da farsi. Neppure il comandante da cui dipende può imporgli di applicare o non applicare una sanzione. Egli gestisce la situazione secondo il suo libero apprezzamento ed in base al senso del dovere che lo anima, ricordando che la responsabilità è sempre personale. Gradirei infine ringraziare l'artcolista, per l'attenzione dimostrata a tutela della legalità, le sue osservazioni saranno tenute in debita considerazione al fine di migliorare i servizi resi dalla nostra Polizia Locale alla città e al territorio del Comune di San Salvo.
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