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Persona Famiglia Società – Verso l’anno della fede

Gli argomenti della relazione di Mons. Pietro Santoro

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Ieri pomeriggio, alle ore 18.30, presso l’Auditorium Paolo VI della Parrocchia di San Nicola Vescovo di San Salvo, S.Ecc. Mons. Pietro Santoro, ha tenuto una conferenza dal titolo “PERSONA FAMIGLIA SOCIETA’ – Verso l’anno della fede”. Numerosissima la partecipazione di quanti hanno voluto rendere omaggio a “Don Piero”, già parroco della Parrocchia di san Nicola, ma che maggiormente hanno voluto ascoltare le interessanti riflessioni sugli argomenti proposti. La conferenza ha preso come spunto di partenza la “ Lettera apostolica di Benedetto XVI “Porta fidei”, in forma di “Motu proprio”, con cui viene indetto l’Anno della fede, che avrà inizio l’11 ottobre del 2012, nel 50.mo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre del 2013, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. “E’ un invito - spiega il Papa nella lettera – ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo”. Dopo l’introduzione di Don Domenico Campitelli, alcune riflessioni di Mons. Santoro: è questo in cui stiamo vivendo, un anno propizio perché si capisca che la fede è un dono da riscoprire, e che ognuna viva la bellezza di essere cristiano. Si parla tanto di crisi in Europa, ma il nocciolo della crisi è proprio la crisi della fede. Le crisi sono dei grandi maestri, ci permettono di andare a fondo e generare un grande sforzo per risalire. Rieducare alla fede è e deve essere il ns. orizzonte. Ci interroghiamo su come possono vivere una dimensione della fede, della famiglia, della società, certi che in Lui trova compimento ogni anelito e travaglio del nostro cuore. Aspetti ribaditi da Mons. Santoro sono quelli dei giovani e degli adulti in questa società attuale dove prevale il mito della giovinezza , sorta di maledizione della vecchiaia, generale amoralismo. Dove devono cercare i punti di riferimento i ragazzi? Nei papà e nelle mamme che continuano a mandarli al catechismo, che fanno prendere loro i Sacramenti, che optano per far seguire l’ora di religione, ma che purtroppo non trasmettono il vero valore della famiglia, primo grande educatore dei ragazzi. Non danno l’esempio della preghiera in famiglia, come spesso accadeva in passato, ma corrono incessantemente e non hanno mai tempo. Gli adulti spesso come effetto del cambiamento della società, hanno perso la memoria, dimenticando la struttura della giovinezza e questo incide notevolmente sulle dinamiche intergenerazionali, generando estraneità tra le generazioni. Spesso sono troppo tristi, troppo autoreferenziali per essere amati dai giovani. Ed ecco allora una ferita inquietante per la società: lo spropositato aumento di depressione tra i giovani. E poi, perché i giovani vivono di notte? Perché nessuno li convoca di giorno. In una società che spesso li fa sentire inessenziali, se non addirittura un problema, che non li vede, che non investe su di loro, che ne fa volentieri a meno, certamente gli scenari futuri non appaiono sereni ma alquanto minacciosi. C’è quindi una emergenza educativa in atto, c’è una feroce distrazione e cecità degli adulti, che continuano a non preoccuparsi della sostenibilità del futuro e si occupano soltanto di sostenere le loro posizioni economiche e sociali. Occorre ricordare che dove l’umano patisce ritardi, dove l’umano patisce ferite, il cristiano non ha molte possibilità di successo. Senza una fiducia elementare nella vita, nelle sue possibilità, è difficile che ci sia qualcosa come la fede cristiana. Di seguito, alcune immagini della conferenza, le riprese ed il montaggio sono a cura di Lorenzo Pellicciotta.
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