E'pienamente riuscita la manifestazione tenuta alla villa comunale, il pomeriggio di sabato scorso, 27 maggio, da tutte le opposizioni di San Salvo; un vero momento di democrazia, come non succedeva da anni in città. Oltre al tema del rifacimento della villa comunale, su cui sono stati portati dati relativi alle spese impegnate dall¹amministrazione (più di un milione di euro), ai progetti modificati nel corso del tempo (sempre di più basso profilo) e alle diverse fasi esecutive (già tre, al momento), i numerosi intervenuti hanno evidenziato il sostanziale fallimento della politica dell'amministrazione riguardo alle grandi opere pubbliche a San Salvo. Dalla ricostruzione della brutta Porta della Terra, alla tragicocomica vicenda del megaparcheggio di via Montegrappa (costato oltre un milione e mezzo di euro e mai utilizzato), agli errori nel rifacimento di piazza San Vitale, alla cosidetta ''sitemazione'' di piazza M. D'Azeglio, alle tante rotonde più volte reimpostate, all'inutile intervento sul campo di via Ripalta, il Comune di San Salvo ha infatti ''investito'' circa 10 miliardi di vecchie lire senza riuscire ad offrire servizi efficienti e senza neppure migliorare la qualità della vita in città, specie nel centro storico. Contemporaneamente, le forze politiche organizzatrici della manifestazione(FORZA ITALIA - ALLEANZA NAZIONALE - U.D.C. - L'ARC0 - IMPEGNO PER SAN SALVO - NUOVO P.S.I.), che già avevano inviato una lettera al Ministero degli Interni, alla Prefettura, alla Legione e alla Compagnia dei Carabinieri per chiedere udienza ufficiale ed esternare la loro preoccupazione sullo stato dell'ordine pubblico a San Salvo, hanno avviato la sottoscrizione di una petizione popolare come primo segno di denuncia e reazione contro i gravi fenomeni criminosi che localmente si ripetono, soprattutto negli ultimi mesi. La manifestazione si è chiusa con l'impegno a continuare il dialogo con i cittadini su tutte le questioni più importanti della vita collettiva a San Salvo, per evitare che almeno in futuro non si proceda con il decisionismo e il pressapochismo degli ultimi anni. Il Comitato organizzatore