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Crisi idrica, Enrico Di Giuseppantonio: «È il momento di attuare la riforma dell'Ato»

Redazione
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Il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio ha chiesto l’attuazione della Legge regionale di riordino del sistema idrico integrato che prevede un unico ATO a livello regionale e l’insediamento del Consiglio di amministrazione di cui fanno parte la Regione attraverso l’Assessore competente per materia, i Presidenti delle quattro Province ed i rappresentanti dei Comuni.
«È passato ormai diverso tempo dall’approvazione della norma, le osservazioni formulate dal Governo sono state superate ed è giunto il momento di dare attuazione a quella che può essere considerata un’ottima Legge, dal momento che prevede una semplificazione del sistema, la riduzione dei costi di gestione e nessuna indennità e dunque nessun aggravio dei costi a carico dei cittadini – dice il Presidente Di Giuseppantonio. Oggi, soprattutto sotto la spinta di un’emergenza idrica che potrebbe andare avanti per settimane, con decine di Comuni alle prese con la drastica riduzione della disponibilità di acqua che mette a dura prova le famiglie, il mondo produttivo ed il sistema turistico, già nel pieno della propria attività, bisogna intervenire con gli investimenti necessari sulla rete ma anche con un’azione di vigilanza sulle società che gestiscono l’erogazione idrica e che non sempre si sono rivelate efficienti. Inoltre sta per entrare nel vivo l’attuazione dei progetti finanziati con i fondi FAS che permetteranno di realizzare impianti fognari e di depurazione che incideranno sulla tutela e la salvaguardia dell’ambiente e dei corsi d’acqua: si aprirà pertanto una fase che richiederà una forte e partecipata azione di governance.  La Legge di riordino – conclude il Presidente Di Giuseppantonio - permette di intervenire e ci chiama tutti all’assunzione di responsabilità, sia nell’immediato sia nella pianificazione di interventi a medio e lungo temine, che dovranno scongiurare, per quanto possibile, il ripetersi di vecchie e nuove emergenze».

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