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La nota del Pd: «Comune in ritardo con il bilancio»

Il bilancio di previsione sarebbe stato da redigere a dicembre

a cura della redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Ogni buona società dovrebbe approvare il bilancio di previsione  per la gestione economico finanziaria entro l’anno  precedente a quello da pianificare.

Per gli enti pubblici significa farlo entro dicembre.
Quando l’assetto amministrativo è chiaro, definito e quando c’è unità di intenti e  di missione,  è buona cosa stare dentro questi termini.
Il  comune di San Salvo per lunghi anni, in cui abbiamo amministrato dentro un quadro di stabilità politica,  non ha mai mancato a questo impegno.
Approvare il bilancio di previsione entro i termini corretti, non soddisfa un vezzo da ragionieri e nemmeno permette di vincere alcun premio, ma è una maniera corretta di gestire le finanze pubbliche che mette in condizioni ottimali gli amministratori di poter affrontare correttamente la programmazione degli investimenti e la gestione finanziaria annuale dell’ente amministrato.
Preparare il bilancio di previsione per tempo agevola la condivisione delle proposte, degli investimenti e degli obiettivi da parte di chi il bilancio è chiamato ad approvare, il consiglio comunale, e soprattutto permette agli azionisti, i cittadini, di essere informati sulle prospettive attraverso la condivisione degli  investimenti,  mediante incontri informativi che in questa città, negli anni, abbiamo già più volte effettuato nell’ambito di ciò che definimmo bilancio partecipato e successivamente bilancio sociale prendendo esempio dalle migliori esperienze nazionali.
E’ in queste occasioni che, insieme agli operatori economici, alle associazioni di categoria e la cittadinanza tutta  ci si confronta su particolari aspetti, non rigidi ,del bilancio.
In questi casi i cittadini possono fare proposte ,dalla sollecitazione di  piccoli lavori di manutenzione alla programmazione culturale, anche attraverso istanze formali , garantendo un dialogo continuo e trasparente con tutti , oggi effettuabile anche attraverso  i collegamenti telematici di cui il comune dispone. Se è vero che la democrazia è partecipazione certamente l’ambito della pianificazione economico finanziaria non può rimanere fuori dal coinvolgimento della cittadinanza. E’ corretto svolgere la fase di consultazione popolare con la bozza di bilancio non a consuntivo, la partecipazione è proposta non ratifica. E’ del tutto evidente pertanto che anche in luogo di incertezze non capitali è doveroso avviare il confronto.
Siamo al 22 marzo ed a meno di stare appesi alle possibili proroghe, o volere stare sempre dentro il tempo massimo consentito, sarebbe tempo per l’approvazione del bilancio consuntivo 2012, tuttavia nessuna notizia viene data neanche del bilancio di previsione 2013.
Sono convinto che sia tutto pronto  e si stia  in attesa di valutazioni riguardanti le tariffe e la gestione della TARES  o di altre entrate, per fare gli ultimi aggiustamenti, ma di fatto, se così fosse, nessun confronto ufficiale è stato aperto sull’argomento, né dentro il comune né fuori.
Facendo un calcolo a spanne, tra predisposizione del bilancio e del piano triennale , invio delle copie ai consiglieri, (si faccia in formato digitale,si risparmia carta e tempo), tempi tecnici per proporre emendamenti, passaggi in commissione, passaggi in consiglio, pubblicazione,  se tutto fosse pronto oggi ,avremmo il bilancio a fine maggio e la sua efficacia per giugno.
Questo significa che , ad esempio, nessuna efficacia potrà avere la programmazione culturale estiva in termini di promozione turistica poiché certamente fuori tempo.  Ancora fuori tempo.
Predisporre il bilancio significa fissare gli obiettivi e tracciare la strada per raggiungerli, farlo a metà anno non ha alcun senso. San Salvo non chiede l’esercizio provvisorio, se esiste capacità strategica e politica questa città ha bisogno di certezze, non tutto è giustificabile con il patto di stabilità non tutto è vincolato dal patto di stabilità.
Allo stato dell’arte si possono fare due ipotesi.
La migliore è che gli attuali amministratori abbiano già predisposto tutto quanto necessario alla definizione del nuovo bilancio e si manchi esclusivamente della sensibilità necessaria alla partecipazione degli obiettivi.
La seconda ipotesi è che nemmeno all’interno della  maggioranza si sia avviata la discussione sul bilancio.
In entrambi i casi si riscontrerebbe un grave deficit di programmazione e certamente di partecipazione.

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