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Il pensiero del Partito Democratico sulle dimissioni di Fabio Raspa

Per il Pd sono necessari silenzio e prudenza

a cura della redazione
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Come tutti, attendiamo il prossimo Consiglio Comunale, che dovrebbe tenersi intorno al 20 del mese corrente, per conoscere le ragioni che hanno spinto  alle dimissioni da Presidente della Commissione Affari Sociali il Consigliere Fabio Raspa.
Che tale gesto sia una cosa seria, soprattutto per colui che lo ha compiuto ed al quale, una tale decisione, avrà procurato non poca sofferenza, è indubbio!
Ed è proprio per questo che esprimiamo il nostro rispetto, esortando chiunque al silenzio ed alla prudenza.
Nell’attesa che le motivazioni vengano rese note, sentiamo l’esigenza di fare alcune precisazioni riguardo, ad esempio, al nostro essere stati “profetici” (così ci hanno definito) relativamente alla auspicata presa di coscienza e risveglio intellettuale all’interno della maggioranza rispetto alle questioni di governo, al fine di  assicurare, attraverso l’apporto di tutte le forze politiche presenti in Consiglio, una efficiente e proficua governabilità.

Non volevamo essere profetici nel senso negativo del termine e, pertanto, ci sforziamo di vedere, nel gesto del consigliere Raspa, una occasione da non perdere da parte della maggioranza, un primo passo verso un confronto dialettico e costruttivo non solo con l’opposizione ma, anche e soprattutto, tra i suoi rappresentanti, un confronto dove ciascuno può dare, serenamente ed in piena libertà, il proprio contributo al miglioramento della vita dei cittadini di San Salvo.
Vedremo, dunque, se questa città potrà essere governata al meglio, se si potrà uscire dall’immobilismo in cui è sprofondata, dall’inesistente attività di programmazione che caratterizza questa amministrazione.

Se il gesto compiuto servirà a tutto ciò;
se servirà a scuotere le coscienze e le menti intorpidite;
se servirà ad avere maggiore rispetto per i tanti giovani che, come Fabio Raspa, si sono avvicinati alla vita politica, a quella attiva, di governo di una città come San Salvo e che hanno tanto da dare e tante storie da raccontare e difendere;
se si terrà conto del loro disagio e della loro frustrazione di fronte alla politica del non-fare, allora ben vengano!
Un ultima cosa: non esiste  l’unità non vera di alcuni e l’ unità ferrea di altri!
Esistono momenti di confronto, anche duro, che prima o poi toccano a tutti, come è giusto che sia! Il confronto tra personalità, idee, vissuti e formazioni diverse.
Bisogna solo avere la capacità di trarre vantaggio, di farne una occasione per migliorarsi, per superarsi, nel rispetto e nella considerazione di tutti e per il raggiungimento, appunto, di quella unità (e non omologazione), tanto agognata.
O almeno bisogna provarci!

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