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San Salvo: Terzo polo affondato

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E' finito anzitempo e miseramente il tentativo di creare un terzo polo a San Salvo, un progetto seguito con interesse dalla stampa per il fatto che avrebbe potuto rappresentare una novità di rilievo nell'asfittico panorama politico cittadino. E secondo noi, che pure abbiamo partecipato a diversi incontri con i partiti minori del centrodestra e del centrosinistra, cercando sempre di portare stimoli e contenuti, è meglio che sia finita così. Infatti, non avrebbe avuto senso la formazione di un terzo polo con tutti i difetti degli altri due e nessuna evidente novità: perché non è possibile costruire una forza politica innovativa con un insieme di mal di pancia, frustrazioni, debolezze, piccole ambizioni personali e assurde rigidità quando altre sono le priorità, e cioè i bisogni della collettività. Quello che abbiamo constatato, sia ben chiaro, non riguarda solo i partiti minori ma anche, e forse più, i maggiori. I quali hanno avviato una campagna elettorale per le amministrative di primavera tutta giocata nelle segrete stanze degli incontri bi, tri o quadrilaterali, all'insegna di una ossessiva campagna acquisti dei candidati. Fa un certo senso, di questi giorni, sentire parlare vecchi politici democristiani in odore di naftalina come De Mita, Andreotti e Gaspari di un progetto politico in cui riconoscersi e ritrovarsi, di un consenso da creare attraverso contenuti e programmi. Sembrano, e sono, discorsi all'avanguardia se teniamo conto che in molti ormai, a sinistra come a destra, ragionano con i pallottolieri: 25+12+7+5+2=51. Per costoro, l'importante è raggiungere l'obiettivo (la vittoria elettorale ) con gli schieramenti (i poli), con l'ideologia, con una sommatoria di tutto e di più; tanto i programmi ''in fondo non li legge nessuno, nemmeno gli elettori''. Salvo poi ritrovarsi a litigare su ogni questione, dalle cose da fare ai posti da spartirsi. In questo gioco al massacro i volponi della politica, i politici di mestiere la fanno da padroni. Con una spregiudicatezza che rimanda a momenti brutti del passato, e che certo non porta bene né alla politica né ai cittadini. Come dunque essere fiduciosi per il futuro? Da una parte, della democrazia restano i suoi simulacri, dall'altra i poteri forti se la ridono di partiti e schieramenti perché sanno che così alla fine il programma da attuare lo fanno loro. Quanto a noi, andremo per la nostra strada, costruendo un programma dal basso, a contatto con la gente e praticando il metodo democratico, che consiste nella partecipazione attiva e disinteressata e nel confronto senza pregiudizi, per trovare le soluzioni migliori ai problemi, nell'interesse della collettività. San Salvo, 4.03.2007 Impegno per San Salvo/Lista Per San Salvo
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