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Meno istruzione per tutti

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Gli èscamotage verbali che il Governo usa per mascherare gli effetti delle proprie scelte stanno ormai raggiungendo livelli inverosimili. Infatti, si arriva a sparare una bugia colossale, per cui il Decreto approvato il 24 di marzo dal Consiglio dei Ministri porterebbe l'obbligo a 18 anni per tutti, quando: • Nel 2003 è stata abrogata la legge, approvata nella precedente legislatura, che innalzava l'obbligo scolastico al primo anno della scuola superiore riportandolo alla fine della terza media; • È stata cambiata la Costituzione immiserendo il valore stesso dell'obbligo scolastico, trasformando nei fatti obbligo per la Repubblica nei confronti di un diritto a studiare dei ragazzi a diritto-dovere deciso dalle singole famiglie in base alle proprie condizioni. Il Governo con il Decreto sul diritto-dovere deciso invita le famiglie socialmente più deboli a far studiare meno i propri figli mentre con quello sull'alternanza scuola-lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri sempre nella giornata del 24 marzo, indebolisce la centralità dell'investimento in istruzione, spinge larghe fasce di giovani verso un lavoro anticipato, contribuisce ad ampliare le differenze sociali nel nostro Paese. Siamo di fronte a due provvedimenti funzionali alla privatizzazione della cultura nel nostro Paese, alla divaricazione sociale. ''Meno scuola pubblica e meno risorse'': questa continua ad essere la stella polare che guida le scelte di questo Governo. Inutile il tentativo di edulcorare con i comunicati una realtà che oggi mostra il suo volto ingiusto. Che tutto questo avvenga in un sistema d'istruzione che, con la modifica costituzionale approvata, scivola nella direzione di tanti mini sistemi regionali non può che allarmare ulteriormente per la velocità con la quale si intende arrivare alla resa dei conti con 500 anni di storia e della cultura del nostro Paese. Siamo alla propaganda menzognera, del resto se fosse un provvedimento sull'obbligo scolastico, perché non usare questa espressione, precisa e chiara nel suo significato giuridico e pratico? Mentre questo Decreto lo cancella il Ministro dichiara alla stampa che con questo provvedimento è stato aumentato l'obbligo scolastico. Delle due l'una: è obbligo o diritto dovere? Visto che è diritto dovere, perché usare obbligo scolastico? Chieti 25.03.05 Francesco Colonna della segreteria della CGIL-Scuola Chieti
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