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“Ecco perche’ abbiamo chiamato i carabinieri”

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Alle ore 12 circa di oggi abbiamo telefonato ai Carabinieri di San Salvo, chiedendo l’invio di una pattuglia in Comune perché ci venivano negati atti e documenti necessari all’espletamento del nostro mandato di consiglieri comunali.

Invero, in data 25 agosto 2016, con richiesta acquisita al protocollo al n° 19670, il consigliere Nicola Sannino chiedeva al sindaco (e per conoscenza all’ Ufficio Servizi sociali) una serie di documenti amministrativi, tra cui l’elenco completo degli ammessi ed esclusi alle cosiddette “Borse lavoro”. Tali documenti (dovutici a mente delle previsioni legislative 267/2000 e seguenti) sono ancor più necessari, poiché facciamo parte della Commissione Servizi Sociali, presieduta dal consigliere Fabio Raspa, e formalmente incaricata di indagare dall’ultimo Consiglio sui metodi con cui sono stati concessi contributi di sostegno (cosiddette “Borse lavoro”).

Ci eravamo recati in Comune, e segnatamente all’ Ufficio Servizi sociali, proprio in virtù di una comunicazione ufficiale con cui venivamo invitati a ritirare i documenti richiesti ed utili all’espletamento del nostro mandato ed alla indagine consiliare sopra richiamata. L’ufficio ci consegnava il carteggio, ma senza l’elenco degli ammessi ed esclusi, che è fondamentale per capire se – come a questo punto ci viene da pensare – sono stati penalizzati dei soggetti in favore di altri. Alla nostra richiesta di fornircene copia, il responsabile si rifiutava, accampando futili motivi o appigli del tipo “avete chiesto l’elenco delle Borse lavoro e non dei contributi di sostegno al reddito”. Di fronte a questo diniego, che lede le nostre funzioni previste dalla normativa vigente, abbiamo chiamato il comandante della Polizia locale ed i Carabinieri, i quali sono prontamente intervenuti.

Quanto accaduto, oltre che acclarato dalle Forze di Polizia, è stato anche ripreso da una troupe televisiva che stava nei pressi (a cui abbiamo rilasciato un’intervista a caldo) e sarà oggetto di nostre successive iniziative, tese a dimostrare che la tanto declamata trasparenza, legalità ed imparzialità dell’ Amministrazione Magnacca è solo uno slogan elettorale. Nella realtà, invece, si negano diritti alle persone ed agli eletti del popolo e si inducono collaboratori a commettere abusi, per creare un sistema antidemocratico che questa Città saprà respingere, come è nel suo costume. Del resto, chi come noi ha amministrato garantendo diritti e doveri non si piega di fronte a piccoli  abusi da operetta. Vale la pena di ricordare che durante il periodo delle Giunte di centrosinistra, mai i consiglieri comunali avevano dovuto chiamare i Carabinieri per avere documenti al fine di espletare il loro mandato.

L’ultimo Consiglio comunale, chiesto dalle minoranze su questa stessa vicenda, era stato convocato alle 12 di un giorno feriale, con l’ implicita indicazione che l’ Amministrazione avesse voluto “nascondersi” dai cittadini che democraticamente assistono alle sedute. Ora che ci vengono negati gli elenchi degli ammessi e degli esclusi, l’ implicita indicazione diventa esplicito pensiero: hanno qualcosa da nascondere. Che cosa ?

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