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Sindacati Nsg San Salvo: occorrono maggiori investimenti tecnologici e prepensionamenti

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Come è noto a tutti, la crisi mondiale ha colpito il nostro continente europeo ed in particolare il settore industriale dell'Automotive e gli effetti si sono sentiti anche nella nostra fabbrica-NSG Pilkington, dove per via del calo delle vendite e conseguente insaturazione degli impianti, siamo dovuti ricorrere ai contratti di solidarietà che ci hanno permesso di mantenere tutte le professionalità a disposizione per la ripresa produttiva e tutti i lavoratori legati all’azienda, in modo che, anche sotto l'aspetto sociale, il sacrificio è stato ripartito tra tutti i lavoratori.

Purtroppo l’effetto della crisi e la forte concorrenza proveniente dai Paesi a basso costo si sente ancora ed il contratto di solidarietà scadrà il prossimo 24 settembre 2018 e non potrà essere più rinnovato: non possiamo permettere che tutto il lavoro fatto in questi anni sia vanificato, pertanto la parte sindacale ha chiesto ai vertici aziendali un robusto piano di Investimenti Tecnologici per il sito di San Salvo.

Le nuove tecnologie devono avere una duplice valenza: sostituire alcune di quelle attuali perché non più competitive e quindi non permettono di produrre i particolari complessi richiesti dal mercato dell'auto, in continua evoluzione; favorire anche investimenti sui nuovi business, puntando a tecnologie avanzate che consentiranno di ampliare il mix produttivo e fabbricare a San Salvo prodotti innovativi.

Lo scorso mese l'azienda ci ha presentato il Budget per il prossimo anno finanziario FY19 in cui è previsto una riduzione di circa il 10% dei volumi e questo comporterà anche un esubero strutturale di circa il 10% della forza lavoro. Sono in corso tutta una serie di iniziative interne volte a contenere tale esubero anche se queste non riusciranno a saturarlo del tutto: riteniamo che tutti debbano essere coinvolti e dare il giusto contributo affinché il sacrificio sia equamente distribuito.

La parte sindacale esprime ancora una volta la preoccupazione per tali esuberi e ritiene fondamentale gestirne l'impatto sociale con tutti gli strumenti possibili, pertanto chiede all'azienda di sottoscrivere un piano industriale dove sia data priorità a quanto sopra detto sugli investimenti e, al contempo, ci sia una condivisione sul piano sociale volta a tutelare le risorse coinvolte nel piano. 

Il sindacato ritiene che solo sistemi produttivi competitivi possano garantire la continuità lavorativa, pertanto chiede al Governo Nazionale e alle Istituzioni territoriali di completare il lungo lavoro svolto negli anni e nei mesi precedenti al fine di far riconoscere i lavoratori del settore merceologico del vetro non solo come lavoratori gravosi ma anche come usuranti favorendo il pensionamento dei lavoratori più anziani costretti a lavorare su vere e proprie catene di montaggio a ciclo continuo. La revisione delle norme pensionistiche, l’estensione degli ammortizzatori quali NASPI, APE social sono strumenti necessari per accompagnare i lavoratori più anziani all’uscita dal sistema produttivo: invitiamo pertanto le Istituzioni a sostenere i lavoratori delle aziende in difficoltà con una politica di rilancio della competitività e di sostegno al reddito considerato anche la forte crisi economica del nostro territorio. 

 

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