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Candidature dalla società in Abruzzo

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Il 10 febbraio scorso è stato chiesto ai Cittadini abruzzesi, alla società civile, agli intellettuali ed agli operatori della informazione regionale, il sostegno ad una ''nomination'' di candidati e candidate ''indipendenti'' alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile, per promuovere un minimo di rinnovamento della nostra rappresentanza parlamentare alla Camera ed al Senato. Sono trascorsi 13 giorni preziosi e nessuna ''proposta pubblica'' è stata avanzata e sostenuta, nemmeno da parte della cosiddetta ''Società Civile'' in generale, a favore di significativi rappresentanti di se stessa medesima. Eppure, nella attuale situazione abruzzese, è presente come un macigno la pesante zavorra della ''questione morale'' e del ruolo deleterio degli enti intermedi e strumentali: la quale bisogna prenderla di petto qui in Abruzzo, sì qui, proprio qui, anche qui nella nostra Regione e non solo ''menare il can per l'aia'' puntando il dito solo verso altre ''chiacchierate'' realtà regionali e politici meridionali.. I Cittadini abruzzesi, la società civile, gli intellettuali e la maggior parte dei giornalisti ''impegnati'', non hanno raccolto l'appello, la sfida e la provocazione: perché non l'hanno fatto? Le forze politiche ed i movimenti del centro-sinistra e dei valori, i politici della sinistra democratica e delle tante alternative ''arcobaleno'', perché non hanno risposto, o risposto picche, all'appello ed alla richiesta di ''apertura'' delle loro ''liste bloccate''? C'è qualcosa che non torna, in tutto questo e bisogna dirselo senza peli sulla lingua e nello stomaco: chi scaglia un sasso nello stagno è lui che, in Abruzzo, in fin dei conti si deve vergognare di averlo impunemente fatto e, quindi, ne paga le conseguenze. Agli altri, spesso e volentieri, gli basta assistere alla rappresentazione, come in un teatrino della politica, preferendo restare alla finestra a guardare, di nascosto, l'effetto che fa, osservando la propria ''indignazione'' come in uno specchio. E auspicabile, prima che sia troppo tardi, una ferma e decisa presa di posizione, anche in merito alle candidature per il Parlamento: la ''Società Civile'', se non vuole nascondere la mano, dovrebbe promuovere essa medesima, in prima persona, e tutti insieme, la presentazione ''autonoma'' in Abruzzo di almeno la metà dei 14 candidati alla Camera e dei 7 candidati al Senato, scelti con primarie e su pubblici curriculum del ''già fatto'' da parte degli stessi. E' il momento che ciascuno si faccia avanti, dica e faccia qualcosa con urgenza ed entro i prossimi giorni: oppure la Società Civile abruzzese, nelle sue varie e plurali espressioni civiche, ambientaliste, sociali, culturali, intellettuali, universitarie, e nelle sue radicate, tenaci e rilevanti presenze territoriali, non ha alcun candidato da offrire in prestito alla buona politica ed al buon governo, che sia ''migliore'' e non sia ''peggiore'' della maggior parte dei 21 tra Deputati e Senatori che a turno, ma anche senza turno, hanno rappresentato (meglio dire ''non rappresentato affatto'') la realtà abruzzese in queste ultime legislature post ''mani pulite''?
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