Continua la speculazione intorno al Trigno. Lo scempio delle cave non si limita più alle aree circostanti il fiume Trigno, dove l'estrazione è fonte di arricchimento per coloro che lo vendono, assumendo poi la funzione di discarica abusiva, sia di rifiuti organici che di quelli tossici e nocivi, dannosi per l'ecosistema e per la nostra salute. L'interesse privato per l'estrazione del misto ora sta devastando persino il letto del fiume. Già qualche tempo fa ne abbiamo pagato le conseguenze con il crollo del ponte (e non solo), ma tra non molto ci troveremo a pagare il debito con la natura a causa di rifiuti di ogni genere, interrati sfrontatamente da imprenditori criminali. In un territorio in cui l'agricoltura la fa da padrona, ed il biologico costituisce il principale mezzo di sostentamento per migliaia di famiglie, si sta consumando un vero e proprio scandalo sotto gli occhi dell'amministrazione. E' un processo da arrestare. Il Circolo A. Canosa della Rifondazione Comunista invita l'intera cittadinanza a riflettere su tale deleteria situazione che, probabilmente, decreterà lo stato dell'intera economia locale.