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Pilkington, la CGIL teme un calo dell'attuale livello occupazionale

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A distanza di circa un mese dal nostro ultimo comunicato (02.12.2009) dove si denunciava, ancora una volta la forte preoccupazione sul futuro occupazionale della Pilkington di San Salvo ("altri" invece continuavano a ripetere che i sacrifici e le flessibilità dei lavoratori avrebbero convinto la Società ad investire sul nostro territorio), ora stando alle prime indiscrezioni ufficiali riguardanti la stesura del budget 2010-11, si potrebbero verificare possibili riassetti e riduzioni di marcia impianti che porterebbero ad un calo dell'attuale livello occupazionale che interesserebbe tutto lo stabilimento. Lo scenario che si prospetta è dovuto esclusivamente a scelte politiche e strategiche del Board della Pilkington, come ad esempio quella di riallocare alcuni particolari auto, presso altri stabilimenti europei del gruppo a causa degli eccessivi costi di produzione nello stabilimento di San Salvo. Costi che i delegati della Rsu Filcem CGIL, ancora una volta, attribuiscono esclusivamente alle inefficienze organizzative, produttive, qualitative e al continuo NON coinvolgimento del personale. A tal proposito chiediamo al Management di San Salvo che si attivi, da una parte ad aprire un tavolo di confronto con le parti sociali e le istituzioni presenti nel territorio e dall'altra a riconfermare ai vertici del Gruppo l'importanza della centralità del sito di San Salvo. San Salvo, 18 gennaio 2010 Rsu FILCEM CGIL Pilkington Italia
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