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La replica di Di Pierro

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Il comunicato stampa del Sindaco di San Salvo, sulla questione degli Usi Civici, merita alcune puntualizzazioni, che di seguito tenterò di enucleare brevemente. Sulla lamentata ''confusione e disinformazione'', il Sindaco può rimproverare solo se stesso, perché non ha mai voluto spiegare ai cittadini i termini esatti del problema. L'unica cosa che gli interessava era solo ''fare cassa'' il più velocemente possibile e senza intoppi. Infatti nel Consiglio Comunale dello scorso 27 gennaio, finalmente, ha -eufemisticamente- ammesso che forse l'Amministrazione ha commesso qualche errore di... ''difetto di comunicazione''. Nello stesso Consiglio ha chiarito (finalmente) che i cittadini possono chiedere solo la legittimazione, perché questo è l'atto che dà la proprietà della terra a chi ne ha diritto, non l'affrancazione, ed è un atto completamente gratuito. Quindi chi lo chiede non deve pagare alcuna somma. Fino a qualche giorno fa parlava di legittimazione e affrancazione come se fossero la stessa cosa, tanto è vero che ha (diciamo così) ''imposto d'ufficio'' ai cittadini la richiesta di entrambe le cose, predisponendo un modulo apposito che veniva fatto firmare negli uffici incaricati della questione. E certo non per iniziativa dei dipendenti incaricati. La prima logica conseguenza che dovrebbe trarne, quindi, è sostituire quel modulo con un altro col quale chiedere solo la legittimazione, perché quello fatto finora è stata una forzatura della legge (se non una aperta violazione), sia perché le due procedure sono competenza di istituzioni diverse (la legittimazione la fa la Regione e l'affrancazione il Comune) ed hanno una scansione temporale diversa; ma soprattutto perché l'affrancazione e quindi il versamento di denaro, può chiederla solo il cittadino che è stato legittimato, ed è una facoltà non un obbligo. Quindi come dispone chiaramente la legge, si deve prima concludere la procedura di legittimazione e dopo che sarà emanato il relativo Decreto del Presidente della Giunta Regionale, si potrà aprire la fase dell'affrancazione per i cittadini che decideranno di esercitare questo diritto. Perciò deve restituire tutti i soldi che ha incassato finora e senza che siano i cittadini a richiederlo, perché prendendo quei soldi (in questo momento) il Comune ha consumato una appropriazione indebita che è un reato penale anche piuttosto grave. Sull'intenzione di ''dare certezze agli operatori agricoli'', il Sindaco sa bene che questa è una gigantesca ipocrisia, perchè non può non sapere che un contratto d'affitto, regolarmente registrato (come sarebbe quello derivante da un atto di legittimazione), per qualunque impresa agricola equivarrebbe ad un rogito notarile per ogni esigenza di pratiche di finanziamenti e quant'altro un'impresa agricola dovesse avere necessità. Concludo questa breve nota di chiarimento sottolineando il fatto che lo stato dell'arte, in questo momento, è che il Sindaco ha dovuto registrare una prima sconfitta politica su questa questione, tanto è vero che quello che lui si era illuso (con superficialità) di risolvere con una specie di guerra lampo, incassado il milione di euro con il quale iniziare la costruzione dell'agognato Teatro Comunale, al quale sembra aver legato le sorti del suo destino politico; si è risolto con mezzo fiasco e con la necessità di aver dovuto stornare quasi totalmente la previsione di entrata nell'anno successivo a quello da lui previsto. Infine si deve osservare che non è detto che alla fine di tutta questa storia la ciambella che lui vorrebbe mettere in tavola, per le prossime elezioni amministrative, esca col buco. Anzi, c'è la seria possibilità che (come si dice a San Salvo) perda «asin' e capezz'». 28/01/2006 Angelo Di Pierro Capogruppo consiliare Nuovo PSI San Salvo
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