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Goldrake, Capitan Harlock e quella tossica di Pollon

Cosa c'insegnarono i cartoni

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Tralasciando i minori, cioè quelli che non vedevo io, i cartoni del periodo fine70/inizio80 si potevano definire tranquillamente tragici.

Prove tecniche di telenovelas. Tutta gente abbandonata negli orfanotrofi e/o senza famiglia (Candy, Remì, Heidi).

La puntata di Candy in cui è morto Anthony caduto da cavallo (come Luigia Pallavicini), penso sia stata una delle cose più tristi mai viste dalle bambine e dai bambini della mia generazione. A lato di tutti questi cartoni belli ma tragici c'erano quelli fighissimi: Goldrake, Capitan Harlock e Lupin III.

Goldrake era la dimostrazione plastica della democrazia rappresentativa. La sigla “Vai contro i mostri lanciati da Vega vai, che il tuo cuore nessuno lo piega
e… io sto tranquillo se ci sei tu mille armi tu hai, non arrenderti mai perché il bene tu sei, sei con noi va… distruggi il male e va
” e quindi il concetto era chiaro: sei il nostro salvatore, questo è il tuo lavoro, lavora! Va (tu) distruggi il male (sempre tu) etc... Insomma mentre sto comodamente a casa TU risolvi i problemi.

Capitan Harlock no, era diverso. Rileggiamo la sigla “Fammi rubare Capitano un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te, fammi volare Capitan senza una meta tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più” ed è evidente che qui ci troviamo nella democrazia diretta! Atene,Io sono l'eroe che combatte accanto a te! Non c'è la delega a rappresentarmi e/o difendermi contro i malvagi dell'universo, anzi:voglio partecipare direttamente.

Singolare che poi, nel corso degli anni, i pirati informatici (vedi alla voce Assange) siano spesso diventati quelli che hanno diffuso informazioni riservate e che, con queste  incursioni, ci abbiano fornito “le carte” necessarie a capire come (non) va il mondo. Coincidenze.

Lupin III ci ha insegnato che un ladro può essere gentiluomo, che se t'innamori rischi di perdere tutto ma anche che con gli amici giusti nulla è impossibile.

Jigen cappello calato sugli occhi, sigaretta masticata e rivoltella, Goemon  il samurai con la spada ricavata da un meteorite, Zenigata ovvero il volto bislacco della legge, e lei: Margot! Antagonista, complice ed amore impossibile di Lupin (ma anche di tutti noi).

Pollon, col mantra che ripeteva in continuazione “Sembra talco ma non è serve a darti l'allegria, se lo mangi o lo respiri, ti dà subito l'allegria!” non da spazio ad alcun dubbio circa i suoi vizi!

C'era anche un cartone ambientato a cavallo della rivoluzione francese, Lady Oscar.

Narrava le vicende di una ragazza che (per non deludere il padre) si finge maschio e cavaliere nella Guardia Reale. Quindi il primo transessuale con cui abbiamo fatto i conti. Oggigiorno il trans per definizione nasce maschio e tende alla femminilità ma in questa ottica riesco a comprendere la motivazione che spinge molti maschi a cercarne (sarebbe meglio “pagarne”) la compagnia: non è una sottile perversione, è solo nostalgia!

 

 

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