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La seconda da sinistra

I racconti del Conte

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Mi chiamo Sophie ho sedici anni e vivo a Plaisir, vicino  Parigi. Stamattina ci siamo alzate presto, e siamo qui.

   In questa foto. 

   Mia madre mi ha detto che venivamo a Parigi per “vedere la storia camminarci davanti”. Oggi la storia di questo mondo diviso e vecchio passa su questo viale, tra queste file parallele di alberi. Anche le foglie hanno smesso di cadere, per non fare rumore.

   Io lo so chi è morto, so chi era. Non si parlava che di lui anni fa. Era tornato di nuovo nei discorsi. Era il simbolo di ciò che dobbiamo evitare. O meglio, dobbiamo evitare che le circostanze diano spazio di nuovo ad uno come lui. Mia sorella lo dice sempre “mai più un uomo solo al comando, mai più un mondo diviso per nazioni”.

   Marie, mia sorella, vive qui a Parigi. Tutti pensano che stia all'università. Solo io so che lavora in un caffè e che abita con tante persone. Ogni tanto i miei mi permettono di andarla a trovare. E lì, con lei ed i suoi amici, capisco che un altro mondo è possibile. Durante queste visite conosco persone strane di tutto il mondo. Ho deciso che mi trasferirò da lei appena possibile.

   Per arrivare su questo viale siamo passati davanti alla sua, alla loro, casa. È piena di colori e sui muri ci sono degli strani simboli che somigliano a dei cerchi con al centro una zampa di gallina. Quando ho detto questa cosa i suoi amici stavano per morire dalle risate. Marie poi mi ha spiegato che quello è il simbolo della pace e che la pace è una lotta continua.

   Mi viene da ridere perché mia madre pensa che la sua “figlia grande” sia una studentessa modello e che abiti in tutt'altra zona.

   Ma ora i mormorii si azzittiscono. Come quando abbassi la radio perché tua madre ti sta parlando da un'altra stanza.

   Eccolo il vecchio mondo! Carri armati, soldati, potenti, preti, s'incolonnano muti. Ecco la bara.

   Se non avessi ancora in testa le parole di mia madre “vedere la storia camminarci davanti” penserei di essere una comparsa in un film sull'ancien regime. Ma forse le due cose non sono in contrasto: mi sento una “comparsa” di questa vecchia storia.

   Il mondo è altro.

   L'uomo è andato sulla luna l'anno scorso e gli aerei supersonici iniziano ad abbattere il tempo e lo spazio. Le persone vogliono la pace e spazi dove coltivarla.

   Il Presidente Pompidou ha detto che ora “la Francia è rimasta vedova”.

   La nostra vicina, la signora Moreau, da quando è morto il marito va a ballare tutte le sere.

Foto scattata da William Klein durante il servizio funebre per Charles de Gaulle, Parigi, 11 Novembre 1970.

  

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